Vaccino over 80, il calendario regione per regione: ecco come e quando vaccinarsi

Vaccino over 80, il calendario regione per regione: ecco come e quando vaccinarsi
di Cristiana Mangani
6 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Febbraio 2021, 10:16 - Ultimo aggiornamento: 11:41

Sono due le regioni, Lazio e Campania, dove il primo febbraio è partita la campagna di vaccinazione per gli ultraottantenni, nonostante la diminuzione delle consegne Pfizer. E la partenza non è stata facile: siti intasati, prenotazioni difficili, ore e ore di attesa per collegarsi. Sono 3 milioni e 997 mila gli over 80 nel Paese, il 6,5 per cento della popolazione italiana.

Vaccino, le Faq dell'Aifa. Seconda dose, immunità e effetti collaterali: tutto quello che c'è da sapere

Covid, Vaccini per over 80 nel Lazio, boom di richieste: si finirà solo a giugno

Il ministero della Salute ha predisposto con una circolare le modalità per l'inoculazione delle dosi. Il ciclo vaccinale ne comprende due (da 0,5 ml ciascuna) che dovranno essere effettuate a distanza di 28 giorni l'una dall'altra (nel caso di Moderna, 21 giorni per la Pfizer). I soggetti vaccinati potrebbero non essere completamente protetti fino a 14 giorni dopo aver ricevuto la seconda dose. Il vaccino è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel riassunto delle caratteristiche del prodotto. Nelle disposizioni del ministero si parla anche del vaccino Moderna, già arrivato in Italia e disponibile in flaconcini multidose che, a differenza di quello Pfizer devono essere conservati congelati a una temperatura compresa tra -25 °C e -15 °C e nella scatola originale, per proteggere il medicinale dalla luce.

Deve essere scongelato prima dell’uso (2 ore e 30 minuti in frigorifero tra 2 °C e 8 °C, oppure 1 ora a temperatura ambiente tra i 15°C e i 25°C). Una volta scongelato, il vaccino non deve essere ricongelato. 

Chi si prenota deve compilare un modulo

Un consenso informato che a esempio, nella Regione Lazio - così come spiegato nelle indicazioni del sito "Salute Lazio", spiega: chi intende vaccinarsi dovrà seguire la procedura online, per la quale è sufficiente utilizzare il proprio codice fiscale (rintracciabile anche sulla tessera sanitaria). La prenotazione potrà essere effettuata da un parente o un conoscente. Le vaccinazioni vere e proprie prenderanno il via l'8 febbraio. Successivamente, per il vaccino si potrà scegliere uno degli ottantanove punti di somministrazione diffusi sul territorio regionale, con la prima fascia oraria disponibile:  con la prima prenotazione si prenota anche la seconda, sempre nello stesso punto di somministrazione. L'accesso ai punti vaccinali avverrà solo con il codice di prenotazione. «E' fortemente sconsigliato - sottolinea l'Unità di crisi regionale - recarsi ai punti senza essere in lista». In alternativa, sempre dal primo febbraio è stato possibile chiedere la dose al proprio medico di medicina generale (Mmg), in questo caso la prenotazione sarà gestita direttamente dal sanitario di famiglia e la somministrazione avverrà nel suo studio o in studi aggregati. Il vaccino sarà distribuito ai medici di Medicina generale che aderiscono alla campagna vaccinale attraverso i venti hub ospedalieri, questo per garantirne la catena del freddo.

Nel modulo da compilare viene preparata la scheda con l'anamnesi del paziente: se è allergico, se è in gravidanza, se ha la febbre. Insomma tutte le informazioni che vengono generalmente richieste a chi si sta sottoponendo a un vaccino. Nella bozza della circolare che il ministero della Salute intende sottoporre alle Regioni riguardo alla rimodulazione del piano, dopo gli ultraottantenni viene indicata come prossima fascia di cittadini da immunizzare la categoria degli insegnanti.

 

Il Lazio

Nel Lazio sono oltre 400 mila gli ultraottantenni e, nonostante le procedure che sono andate avanti a rilento, fino a ieri sera il contatore segnava 150 mila prenotazioni andate a buon fine. Caledario alla mano, isolando il periodo che va tra la fine di maggio (a essere ottimisti) e i primi giorni di giugno, dovrebbe terminare la vaccinazione agli anziani, almeno per quanto riguarda la prima somministrazione. Ci vorranno circa 127 giorni per mettere a riparo gli over 80 (470 mila in tutto il Lazio) dalla minaccia del virus. Le prenotazioni, dopo il caos del primo giorno, proseguono anche se gli utenti continuano a faticare per riuscire a prenotare la vaccinazione.

Dalla Regione fanno sapere che gli “slot” di febbraio nei 90 centri vaccinali sono già sold-out. Morale? Si è già arrivati a marzo per le prime inoculazioni. Sul fronte della copertura la situazione è questa: ogni giorno, stima l’Unità di crisi regionale, possono essere vaccinati 3.700 anziani al netto dei richiami da fare ancora su circa 35 mila persone della Fase 1, ovvero medici e personale sanitario. Il sistema è stato dimensionato sulla base delle dosi e delle forniture da parte di Pfizer e Moderna. Sulla carta c’è scritto che ogni settimana il primo colosso farmaceutico recapiterà circa 50 mila dosi mentre il secondo produttore 6 mila.

Ogni settimana saranno vaccinati 25.900 anziani ma bisogna per l’appunto contare i richiami da ultimare della Fase 1 e quelli che arriveranno proprio per gli anziani a partire da marzo. Attenzione: i vaccini Pfizer e Moderna hanno tempistiche diverse, per il primo bisogna aspettare 21 giorni tra le due dosi, per il secondo 28. Quattro mesi circa, dunque, salvo che invece non si verifichino altri stop o cali nelle consegne come accaduto a fine gennaio.

Resta poi da sciogliere il nodo per l’uso del vaccino AstraZeneca. La Regione riceverà 100 mila dosi ma sta aspettando le indicazioni del ministero della Salute sulle categorie a cui erogare questo siero riservato a chi ha tra i 18 e i 55 anni. Sembra sconsigliato a chi ha patologie gravi: obesi, cardiopatici, diabetici, malati oncologici ed ematologici.

Il piano nelle Regioni

Per quanto riguarda il piano di vaccinazione delle altre Regioni italiane, la Campania ha avviato le prenotazioni dal 30 gennaio. Le convocazioni dei primi prenotati partiranno invece nei prossimi giorni. La seconda fase della vaccinazione destinata agli ultraottantenni scatterà nella seconda settimana di febbraio. Il Piemonte ha ufficializzato la data del 21 febbraio, la Liguria e la Toscana del 15. La Lombardia, che partirà il 24, ha annunciato - per voce di Guido Bertolaso, nuovo consulente per l'emergenza - che terminerà la campagna vaccinale «entro giugno». Al momento in Italia le dosi somministrate sono oltre due milioni, con circa 750 mila persone che hanno ricevuto anche la seconda dose. Moderna, inoltre, ha fatto sapere di voler aumentare le dosi contenute in ogni fiala, portandole da 10 a 15, così come è avvenuto per Pfizer che ha avuto il via libera per aumentare le dosi da 5 a 6. Una buona notizia anche per l'Italia che è stata tra i Paesi maggiormente colpiti dal taglio e dai ritardi delle consegne, come ha più volte sottolineato il commissario straordinario, Domenico Arcuri. All'orizzonte, comunque, cominciano ad intravedersi anche i nuovi vaccini - l'Unione Europea ha firmato contratti con 8 aziende in totale -, tra cui anche quello russo Sputnik V che secondo uno studio pubblicato su The Lancet ha una efficacia del 91,6%.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA