Pfizer e Moderna, seconda dose dopo 42 giorni. E Biden sblocca i brevetti

Seconda dose dopo 42 giorni

Pfizer e Moderna, seconda dose dopo 42 giorni. E ripartono i vaccini ai prof
di Francesco Malfetano e Lorena Loiacono
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Giovedì 6 Maggio 2021, 00:51 - Ultimo aggiornamento: 17:27

Richiami a 42 giorni per Pfizer e Moderna, e l’ok alle seconde dosi con AstraZeneca anche per gli under60 che hanno già ricevuto la prima. Con una circolare, ieri, il ministero della Salute ha deciso di chiarire definitivamente i dubbi sulle seconde dosi dei vaccini utilizzati per la campagna italiana. Così, facendo seguito anche ad un parere del Comitato tecnico scientifico, si è definito «raccomandabile» un prolungamento nella somministrazione della seconda dose dei vaccini a mRNA Pfizer-BioNtech e Moderna «nella sesta settimana dalla prima dose». Per cui dai 21 giorni necessari per il primo e i 28 giorni necessari per il secondo, si passa a 42. Un’indicazione su cui si era già espressa con favore l’Aifa qualche settimana fa. 

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Le motivazioni sono presto dette: bisogna accelerare con la campagna vaccinale e «coprire il maggior numero possibile di soggetti nel minor tempo possibile».

Allo stesso modo il Cts ritiene che i soggetti che hanno ricevuto la prima dose AstraZeneca senza sviluppare problemi, «non presentano controindicazione per una seconda somministrazione del medesimo vaccino». 

Un’accelerazione a cui risponde anche l’annuncio del Commissario Figliuolo di ieri. Sono infatti in consegna alle Regioni altri 2,5 milioni di dosi. Poco più di 2 milioni sono Pfizer mentre, 360mila, ma arriveranno oggi all’hub nazionale di Pratica di Mare, sono Moderna. Inoltre da oggi il personale scolastico potrà riprendere la vaccinazione interrotta ad aprile scorso, quando il Governo decise di lasciare le dosi alle fasce più anziane per accelerare la copertura dei più fragili. L’obiettivo è raggiungere tutti, anche con la seconda dose a distanza di due mesi e mezzo, entro la ripresa di settembre quando potranno essere vaccinati anche gli studenti. Secondo le stime, il vaccino per il personale scolastico riguarda circa 1 milione e 450mila tra docenti, bidelli, presidi e amministrativi. Stando ai dati a disposizione della Flc Cgil, al 18 aprile, era stato vaccinato il 76,8% del personale: vale a dire un milione e 112mila dosi somministrate a cui, nell’ultimo mese, sono comunque state aggiunte le seconde dosi. Non solo, probabilmente anche altri docenti sono stati raggiunti dal vaccino, nelle ultime settimane, aderendo alla campagna in base all’età. La categoria dei docenti ha 51 anni in media e quelli intorno ai 60 anni hanno già iniziato le vaccinazioni. 

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LA SVOLTA
Tutto questo mentre arriva la svola di Biden sui vaccini: l’amministrazione Usa ha annunciato di essere favorevole a rimuovere le protezioni dei brevetti per i vaccini contro il Covid-19 ed è impegnata «attivamente» in questo senso nei negoziati in corso al Wto. Una mossa che potrebbe spianare la strada ad una accelerazione della produzione e della distribuzione delle dosi in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi più poveri.

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