Proroga di una settimana (almeno) per la chiusura degli hub vaccinali con la dead-line che dall’8 arriva al 15 agosto per garantire i richiami e colmare il prossimo stop alle prime dosi dal 16 luglio. È quanto mai «probabile» come spiega l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato che i centri allestiti per la vaccinazione di massa continueranno a lavorare anche dopo la “data-traguardo” per il raggiungimento dell’immunità di gregge che è, appunto, fissata sul calendario all’8 agosto. Il motivo? È tutto legato alle consegne dei vaccini, in particolar modo a quelli della Pfizer. Il prossimo mese, infatti, è prevista una riduzione sulle consegne di circa il 40% rispetto a giugno. Questo - salvo cambi dell’ultimo minuto - comporterà diversi effetti: il primo è quello di sospendere momentaneamente le prime nuove somministrazioni per dar seguito ai richiami (compresi quelli in eterologa per le persone che, sotto ai 60 anni, hanno ricevuto la prima dose con AstraZeneca) e non saltare le iniezioni prenotate nelle scorse settimane. La sospensione dovrebbe durare una settimana e da qui l’ipotesi verosimile di continuare a lasciare aperti gli hub fino a Ferragosto per recuperare velocemente le nuove prime somministrazioni che dunque riprenderanno a fine luglio.
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Il pareggio
L’obiettivo è quello di arrivare a un pareggio, pur con gli ammanchi sulle consegne: bloccare per qualche giorno le prime somministrazioni, garantire comunque i richiami e riprendere poi con la capacità degli hub (alcuni rodati ormai a macinare anche più di 2 mila vaccinazioni al giorno) per non intaccare minimamente l’esito e la velocità della campagna.
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