Tatuaggi a colori addio, dal 4 gennaio legali solo in bianco e nero: «Inchiostri pericolosi»

Tatuaggi, addio a quelli a colori: dal 4 gennaio legali solo quelli in bianco e nero. Per gli esperti ci sono «inchiostri pericolosi»
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Giovedì 16 Dicembre 2021, 20:21 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 11:50

Dal 4 gennaio legali soltanto i tatuaggi in bianco e nero. Addio al colore in Italia e in tutta Europa. Per decisione comunitaria le sostanze chimiche negli inchiostri colorati avranno nuove restrizioni causate dal nuovo regolamento. Quasi nessuno dei colori più comuni come il rosso e il giallo potrà essere più usato. Eccezioni soltanto per due colori specifici: il blu e il verde. Si tratta del "blu15" e del "verde7".

Forte dissenso tra la comunità di tatuatori italiana, nonostante sia stato dato loro oltre un anno di tempo per adeguarsi alle nuove norme.

 

Tatuaggi, il regolamento Reach

Le nuove restrizioni nascono dal punto 75, allegato 12 del regolamento europeo Reach, aggiornato lo scorso anno.

I rischi sarebbero connessi ai componenti dei colori chimici utiizzati per tatuare. Nel rosso è possibile la presenza di mercurio, mentre ferro cobalto e cromo sarebbero presenti spesso nelle colorazioni giallo e rosa.

La nuova limitazione imposta ai professionisti tatuatori arriva anche dai risultati di studi recenti che li bollerebbero come potenzialmente cancerogeni, mutageni e tossici i colori utilizzati per tatuare.

Gli obiettivi del nuovo regolamento

Il nuovo regolamento in vigore dal 4 gennaio avrebbe l'obiettivo di rendere il settore più sicuro. Anche alla luce di ulteriori restrizioni decise per la presenza di elementi come il nichel e il cromo nell'inchiostro.

L'effetto di norme più stringenti potrebbe anche essere quello di contribuire a frenare il fenomeno dell’abusivismo. Nuove regole, nelle intenzioni della Ue da accompagnare a campagne di informazione e sorveglianza sul settore.

Le proteste

Aspre proteste tra i tatuatori professionisti che hanno denunciato l'importante limitazione artistica, ma potenzialmente anche economica, data dalla nuova normativa. La speranza è che in futuro possano essere approvate nuove sostanze, considerate meno nocive, perchè si possa tornare a tatuare con inchiostri colorati chimici. La forte opposizione alle nuove regole da parte dei lavoratori è motivata anche dal nuovo packaging a cui saranno obbligati dal 4 gennaio.

Il packaging

Per le nuove regole il prodotto dovrà essere dettagliatamente descritto. Come avviene per qualunque prodotto della catena alimentare. Dovranno essere presenti in italiano, quindi, sul packaging delle sostanze le caratteristiche generali, provenienza, composizione, durata, scadenza ed eventuali reazioni allergiche. Nell’etichettatura sarà obbligatorio scrivere quindi se il prodotto contiene traccia di nickel.

Il caso del blu e del verde

Sono molti infatti i pigmenti messi al bando perché contenenti l’isopropanolo (o alcol isopropilico), l’Unione europea ha per il momento fatto eccezione per due colori: il «blu15» e il «verde7». Per il rosso, arancione e giallo esistono in natura dei sostitutivi, mentre per queste due tonalità no. Così la Ue ha deciso di concedere un altro anno ai tatuatori e ai produttori di inchiostri.

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Quanti sono i tatuati

In Italia sono 7 milioni, con punte del 30 per cento tra i più giovani (dati Iss) i tatuati. Il 60% di chi ha un tatuaggio ha avuto una reazione avversa. In alcune rilevazioni mediche del passato il 10% degli inchiostri da tatuaggio è risultato contaminato da batteri. Mentre nel 90% è stato riscontrato il cromo esavalente.

Il mondo del tattoo è molto diffuso in Europa. Il 12 per cento dei cittadini dell’Ue ha un tatuaggio. In Germania, secondo un sondaggio del 2019 dell’Istituto Ipsos, un tedesco su cinque è tatuato.

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