Il super raffreddore italiano, sintomi e differenze con il Covid: come riconoscerlo (e come comportarsi)

La variante Omicron 2, non è il solo virus che circola in questo periodo

Il super raffreddore italiano, sintomi e differenze con il Covid: come riconoscerlo (e come comportarsi)
di Graziella Melina
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Mercoledì 23 Marzo 2022, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 11:15

La pandemia ci ha reso forse più ipocondriaci. La paura di contagiarsi è così forte che spesso basta un mal di pancia per far scattare subito la corsa al tampone. Ma gli esperti tranquillizzano: il SarsCov 2, ormai diffuso nella variante Omicron 2, non è il solo virus che circola in questo periodo. Ad essere scambiata per Covid è spesso invece la cosiddetta influenza intestinale, detta anche gastroenterite virale, causata per lo più dai Norovirus e i Rotavirus. I primi colpiscono sia i bambini che gli adulti e rappresentano la causa più comune di gastroenterite di origine alimentare in tutto il mondo; i rotavirus colpiscono soprattutto i bambini molto piccoli.

Virus sovrapponibile al Covid

«Con la stagione primaverile - spiega Claudio Mastroianni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) - questi virus possono colpire sia i bambini che i giovani. È chiaro che la sintomatologia potrebbe essere sovrapponibile al Covid, ma nella stragrande maggioranza dei casi il quadro clinico è ben distinto.

In genere, omicron colpisce le alte vie respiratorie e in qualche caso provoca disturbi intestinali. Nella influenza intestinale, invece, si ha febbre, diarrea e vomito, senza sintomi respiratori». La corsa al tampone, dunque, non è consigliabile. «Nella maggior parte dei casi - tranquillizza Mastroianni - nel giro di 48 ore i sintomi passano in maniera spontanea. È bene dunque attendere un paio di giorni prima di verificare se si tratta di Covid. Se però in casa si convive con qualche persona fragile è opportuno rimanere isolati e fare il tampone. Se invece il soggetto è vaccinato e non ha particolari fragilità, bisogna solo aspettare che i disturbi intestinali si attenuino fino a scomparire definitivamente».

Alimentazione e idratazione

Nel frattempo, in cima alle priorità c’è il riposo e poi una alimentazione adeguata. «Bisogna fare attenzione in particolare alle persone anziane e ai bambini piccoli, che vanno idratati spesso. Se si ha la sensazione di vomito, è opportuno farli bere a piccole dosi». Nelle fasi acute, non è consigliato assumere alimenti solidi perché potrebbero stimolare vomito o diarrea. È preferibile invece alimentarsi solo con liquidi contenenti sali minerali e zuccheri. Quando ritorna l'appetito, si può riprendere a consumare i pasti usuali, ma gradualmente.

Il contagio

Per evitare di trasmettere il contagio, è fondamentale curare l’igiene. Come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità, la trasmissione avviene per contatto diretto o per condivisione di utensili, posate, asciugamani oppure cibo con una persona che abbia l'infezione in corso. «Bisogna prestare massima attenzione al lavaggio delle mani. I virus - ricorda Mastroianni - si depositano sulle superfici e quindi se tocchiamo oggetti contaminati il rischio di infettarci è alto». Anche l'ingestione di cibo o acqua contaminati può causare l'infezione. Tra gli alimenti che potrebbero causare l’influenza intestinale, vanno tenuto d’occhio i molluschi, in particolare le ostriche crude o poco cotte, i frutti di bosco, le fragole fresche o congelate. Attenzione anche all'acqua che talvolta può essere contaminata. Ma nel frattempo niente cure fai da te. Non esiste infatti un farmaco specifico per la gastroenterite virale. Quindi, non si deve mai ricorrere agli antibiotici, perché in questi casi sono del tutto inefficaci. Se i sintomi perdurano per più giorni oppure semplicemente in caso di dubbi, è bene comunque rivolgersi al medico di famiglia oppure al pediatra.

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