Johnson&Johnson, seconda dose «solo con Moderna o Pfizer». In arrivo l'ok per il richiamo

D'Amato: «Subito le terze dosi a tutti, il governo elimini i limiti di età»

Johnson&Johnson, seconda dose «solo con Moderna o Pfizer». In arrivo l'ok per il richiamo
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 1 Novembre 2021, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 16:15

Il via libera di Aifa è atteso per domani o dopodomani, i due giorni fissati per la riunione della Commissione tecnico scientifica dell'agenzia del farmaco: arriverà il sì alla seconda dose per coloro che sono stati immunizzati con Johnson&Johnson (vaccino a vettore virale che prevede una sola iniezione). In linea con quando già deciso dalla Spagna, la seconda dose offerta al milione e mezzo di italiani a cui è stato somministrato J&J, sarà con un vaccino a mRna, dunque Pfizer o Moderna. Non ci saranno limitazioni di età, perché il booster viene ritenuto necessario per tutti: almeno questa è la decisione già presa dalle autorità sanitarie della Spagna, dove le somministrazioni cominceranno il 15 novembre. E la terza dose per tutti gli altri, cioè i vaccinati con doppia dose di AstraZeneca, Pfizer e Moderna? Attualmente possono riceverla solo gli over 60 (oltre alle persone fragili). Non c'è però l'assalto ai centri vaccinali per il booster, anche se spesso ogni giorno si fanno più terze dosi che prime e seconde, in quanto lo zoccolo duro di chi rifiuta il vaccino appare consolidato e viene eroso molto lentamente.

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ACCELERARE

L'assessore alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato, chiede di rimuovere subito il limite dell'età per le terze dosi: «Sembra scontato che dopo gennaio si deciderà di aprire a tutti, ma mi chiedo che senso abbia aspettare.

In vista dell'inverno dobbiamo alzare il più possibile il muro di protezione. Le dosi non ci mancano, allora perché attendere il 2022? Il punto di riferimento devono essere i sei mesi di distanza dalla seconda dose. Applicando quel principio, si privilegeranno comunque i più anziani, visto che sono stati i primi ad essere stati vaccinati». Altro nodo è quello degli insegnanti delle scuole: formalmente anche per loro vale il principio degli over 60, ma visto che molti sono stati immunizzati nella prima fase della campagna vaccinale, esiste il rischio che la loro protezione dall'infezione stia scemando. Ieri la Campania ha annunciato che ha deciso di accelerare con la terza dose ai docenti, superando dunque le indicazioni del Ministero della Salute. Il ministro Speranza però per ora è molto prudente: «Sulla terza dose per tutti decideremo insieme alla comunità scientifica. Per ora proteggiamo i più fragili».

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