Sindrome da Sanremo, sintomi e cosa sappiamo della condizione che causa disturbi del sonno

Un atteggiamento, in pratica, che spinge a restare con gli occhi aperti fino ad orari inconsueti

Un momento del Festival
di Giampiero Valenza
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 22:02

C'è chi supera le 2 di notte incollato alla tv per il Festival. Senza contare, poi, tutti quelli che restano a guardare il Dopofestival di Fiorello: milioni di italiani non mollano e l'Auditel lo conferma. Buona parte del Paese fa il possibile per restare sveglio fino all'ultimo per gustarsi le canzoni della kermesse. Ma gli esperti sono concordi: stare per una settimana con il televisore acceso fino a tarda notte può causare quella che chiamano la “Sindrome da Sanremo”. Un atteggiamento, in pratica, che spinge a restare con gli occhi aperti fino ad orari inconsueti e poi a doversi svegliare comunque presto per andare a lavorare.

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Sindrome da Sanremo, cos'è 

A Roma sarebbero circa in trentamila a soffrire di questa condizione. “Si tratta di un dato verosimile, tenendo presente inoltre che una condizione simile può essere pagata anche con conseguenze secondarie come gli incidenti stradali – spiega Giuseppe Plazzi, della Società italiana di neurologia – L'insonnia è il risultato di una serie di fattori: possono esserci una familiarità ma anche dei fattori precipitanti, cioè quando succede qualcosa che ci fa restare svegli, come seguire il festival di Sanremo.

L'insonnia può essere portata avanti da fattori perpetuanti che fanno sì che diventi un disturbo cronico, a quel punto si ha bisogno di cure”.

Cosa fare

La situazione diventa ancor più critica quando un fatto del genere si verifica nei giorni feriali, uno dietro all'altro, e quindi ci si sveglia comunque presto per andare a lavorare. “Se una persona fa una settimana di notti sveglie e il giorno dopo va al lavoro c'è una condizione di sonno spinta”, dice Plazzi.

Ma basterà una sola notte per recuperare? No. “Bisogna cercare di riallinearsi nel modo più lineare possibile – spiega – Innanzitutto bisogna smettere di dormire sul divano e riconquistare la camera da letto. E non si deve dormire per recuperare tutto la domenica, ma farlo un po' alla volta. È necessario, poi, coricarsi nella nostra ora ideale, che dovrebbe essere tra le 23 e la mezzanotte”. Addio a schermi luminosi come quelli del cellulare o della televisione in camera da letto, ora. E la melatonina? “Va presa 20 minuti prima di andare a dormire”, dice.

Il disturbo del sonno

“Stimiamo in milioni le persone che in tutta Italia per un numero di notti consecutive stanno sottraendo un numero variabile di ore di sonno al loro carico notturno e che quindi in questo periodo si trovano in una condizione di deprivazione di sonno. Questo va ad impattare sulla popolazione degli occupati ma anche degli studenti liceali e universitari, in tutte quelle persone, in pratica, i cui ritmi di vita sono regolati da tempi. Ora si trovano ad avere un debito di sonno – spiega Luigi De Gennaro, segretario dell'Associazione italiana di medicina del sonno - Sanremo costa in termini di costi sociali, perché quando si parla di diminuita produttività o di incidenti stradali causati da disturbi del sonno, è ovvio che si considerano i costi diretti e indiretti. L'effetto Sanremo esiste se lo valutiamo partendo da ciò che la letteratura scientifica ha già analizzato con la questione del cambio dell'ora legale”. Ma quali sono gli effetti che può causare la deprivazione di ore dal sonno? “Il cambio dell'ora – aggiunge De Gennaro – causa una ridotta efficienza lavorativa, un aumento degli incidenti sul lavoro e stradali, alcune conseguenze sulla salute come una maggiore probabilità di avere infarti del miocardio. Ma anche una maggiore irascibilità e impulsività. E con gli effetti della deprivazione tendiamo persino a percepire i volti di una persona come meno belli”.

Quanto durerà l'effetto Sanremo? “Avremo sicuramente una coda fino alla prossima settimana per recuperare le ore di sonno perse nel prossimo weekend – prosegue – Ma è importante evitare di castigarsi nell'andare a dormire, anticipando per esempio nei prossimi giorni, di due ore, l'andare a coricarsi. Così non va bene e potrebbe, invece, determinare conseguenze deleterie”

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