Scarlattina e streptococco, boom di casi tra i bambini: sintomi, cure, come riconoscerla. La guida del Ministero

L'aumento a partire da gennaio 2023 , le persone maggiormente colpite sono soprattutto i bambini di età inferiore a 15 anni

Scarlattina e streptococco, boom di casi tra i bambini: sintomi, cure, come riconoscerla. La guida del Ministero
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Martedì 18 Aprile 2023, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 08:34

È boom di casi di scarlattina in Italia. Ormai da mesi i pediatri hanno lanciato l’allarme sottolineando come anche questo fenomeno sia causato dal Covid: le varie restrizioni necessarie per contenere l’emergenza sanitaria hanno limitato la circolazione anche di altri virus e batteri, come quello della scarlattina, “disallenando” così il sistema immunitario, soprattutto dei più piccoli.

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Chi colpisce

È stato registrato un aumento dell’infezione da streptococco di gruppo A (GAS), che può causare forme lievi di malattia come tonsillite, faringite, ma anche la scarlattina, in alcuni Paesi europei. A fornire un quadro dettagliato della situazione in Italia è stata una circolare del Ministero della Salute. nella quale si può leggere che “a livello nazionale si sta registrando un aumento dei casi di scarlattina a partire da gennaio 2023 ” e le persone maggiormente colpite sono soprattutto i bambini di età inferiore a 15 anni.

Lo streptococco di gruppo A (GAS) è considerato la causa più comune di faringotonsillite batterica nei bambini in età scolare, ma può colpire anche bambini più piccoli», segnala il ministero. «In rari casi i batteri GAS possono causare un'infezione grave nota come malattia invasiva da GAS (iGAS)», sottolinea il ministero che segnala che «i bambini reduci da infezioni virali come la varicella o l'influenza sono a maggior rischio di sviluppare un'infezione da iGAS».

Sintomi

La scarlattina è quindi facilmente curabile con antibiotici.

L’importante è accorgersi presto dei sintomi per poter intervenire. Ecco quindi giungere in aiuto la guida del Ministero della Salute che ha fornito indicazioni su come riconoscere i sintomi, quali sono le cure da adottare e come prevenire il contagio.

La scarlattina è una malattia causata dall’infezione del batterio streptococco beta-emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes). La tipica comparsa di macchioline rosse sul corpo (esantema), un disturbo tipico della malattia, è causata proprio dal rilascio di una tossina prodotta dal batterio. La malattia colpisce soprattutto i bimbi tra i 2-8 anni e il periodo di maggior contagio in Italia va da dicembre-aprile. La trasmissione della scarlattina avviene tramite l’entrata in contatto con muco e saliva e il batterio ha un’incubazione compresa tra i 2-5 giorni. I sintomi solitamente si manifestano entro una settimana dal contagio. I primi segni sono:

mal di gola;
mal di testa;
malessere generale;
febbre superiore a 38°C con ingrossamento dei linfonodi del collo;
Esantema.

Le bollicine

L’esantema solitamente si manifesta in principio al livello del torace, schiena e pancia, per poi espandersi agli arti. È facile distinguerlo dalla varicella e morbillo in quanto è formato da macchie rosso-rosate che possono confluire e che scompaiono premendoci sopra un dito, per poi riapparire quando viene tolto. A livello delle pieghe cutanee (ascelle o gomiti), il rossore può essere più evidente e la pelle risulta ruvida al tatto. Il viso, invece, se raggiunto dall’esantema, può divenire molto arrossato, come dopo aver preso molto sole, ad eccezione della zona intorno alla bocca che rimane pallida. A volte anche la lingua può ricoprirsi di una patina bianca che, dopo qualche giorno, scompare lasciando la lingua rossa e con le papille gonfie, definita più comunemente “lingua a fragola”.

Cure

La scarlattina si cura facilmente attraverso una terapia antibiotica prescritta dal pediatra alla quale si può accostare la somministrazione di paracetamolo (tachipirina) o ibuprofene nel caso in cui compaia febbre elevata.

Solitamente si consiglia di assumere molti liquidi e di riposare. Non bisogna quindi spaventarsi in caso di comparsa dei sintomi: la scarlattina non è più pericolosa ma è importante trattarla entro 10 giorni dall’esordio per evitare complicazioni come ascessi o reazioni immunomediate, che possono causare malattia reumatica, cardite, glomerulonefrite e artrite post-streptococcica.

Prevenzione

Il ministero della Salute ha infine fornito alcune linee guida utili per la prevenzione del contagio della scarlattina. La scarlattina è contagiosa dal periodo della comparsa dei sintomi fino a circa 24 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica, ed è bene quindi che fino a quel momento si resti in casa senza recarsi a scuola o a lavoro. Inoltre, dato che l’infezione avviene tramite la diffusione delle microgocce espulse durante tosse e starnuti, è bene coprire naso e bocca quando si tossisce e starnutisce, gettando subito dopo il fazzoletto. Inoltre, è necessario fornire un’adeguata areazione degli ambienti interni e seguire una buona igiene delle mani, lavandole di frequente con acqua e sapone, non condividere asciugamani, lenzuola, utensili ed altri oggetti personali con persone affette da scarlattina. Infine, le scuole in cui vengono segnalate infezioni da GAS dovrebbero eseguire la pulizia e disinfezione dei giocattoli e delle superfici toccate di frequente dagli alunni.

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