Omicron, i sintomi quanto durano e per quanto tempo si rimane positivi (diversamente da Delta)

Omicron, i sintomi quanto durano? E per quanto tempo si rimane positivi?
di Simone Pierini
5 Minuti di Lettura
Martedì 28 Dicembre 2021, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 11:14

Omicron dilaga nel mondo e in poco tempo, sfruttando la sua straordinaria velocità di diffusione, sta diventando dominate ovunque. Il vertiginoso aumento che abbiamo vissuto negli ultimi giorni anche in Italia lo dimostra. Tra i motivi di questa contagiosità rapidissima potrebbero esserci i tempi di incubazione, più brevi rispetto alle precedenti varianti fin qui affrontate, dal ceppo originale del SarsCov2 fino ad Alpha e Delta. Almeno tre studi hanno però analizzato come Omicron si muova all'interno del nostro organismo, colpendo maggiormente i bronchi rispetto ai polmoni. Elemento che giustificherebbe i sintomi più lievi rispetto a quanto affrontato nei mesi scorsi da coloro che venivano infettati. Diversi sembrano anche i tempi di sviluppo della malattia che, come per l'incubazione, sembrerebbero più rapidi sia per l'insorgenza dei sintomi che per la guarigione. 

I sintomi (diversi) di Omicron

Naso che cola e stanchezza: al momento sono questi i sintomi che sembrerebbero associati più di frequente alla variante Omicron del virus SarsCoV2, ma i dati in proposito sono ancora preliminari e molto pochi.

I primi arrivano dalla ricerca britannica pubblicata sul British Medical Journal e condotta dal King's College di Londra in collaborazione con l'azienda Zoe, impegnata in studi epidemiologici sulla pandemia di Covid-19. Secondo la ricerca sarebbero cinque i sintomi principali: naso che cola, mal di testa, senso di affaticamento, starnuti e mal di gola. Gli stessi autori dell'articolo rilevano che si tratta solo di prime indicazioni e molto parziali, basate sui casi positivi osservati a Londra, dove la variante Omicron è molto più diffusa che nel resto della Gran Bretagna.

I tempi di Omicron, quanto durano i sintomi?

L'evidenza attuale dei casi Omicron analizzati in Gran Bretagna mostra come i pazienti siano in grado di guarire in media in cinque-sette giorni, sebbene alcuni dei sintomi come tosse e affaticamento possano persistere più a lungo. Nei casi più gravi è stata segnalata anche mancanza di respiro, che è stata osservata per durare fino a 13 giorni dopo. La dottoressa Angelique Coetzee, presidente della Associazione dei medici del Sudafrica, analizzando la progressione dell'epidemia nel suo Paese, al Daily Mail ha confermato questa ipotesi: «I sintomi che si presentano nelle persone colpite da Omicron sono più lievi rispetto a quelli che vediamo con la variante Delta, che è molto più pericolosa», ha detto. «I pazienti in genere presentano dolori muscolari, mal di testa e un po' di affaticamento e i loro sintomi non sembrano peggiorare, anzi, dopo circa cinque giorni si risolvono e basta», ha aggiunto. 

 

Omicron, i tempi (brevi) di incubazione

I tempi di incubazione di Omicron si stanno presentando più brevi rispetto alle precedenti varianti fin qui affrontate, dal ceppo originale del SarsCov2 fino ad Alpha e Delta. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che l'insorgenza dei sintomi impiegasse da due giorni a due settimane per manifestarsi nei casi di persone infette dal primo ceppo di coronavirus. Tempo che si è accorciato con la variante Delta e che si sta dimostrando ancora più breve con Omicron che viene identificato da tre a cinque giorni.

Video

Fauci, la strategia contro la variante Omicron

Per contrastare l'ondata di Omicron, variante del Covid «contagiosa in modo straordinario», bisogna «fare di più» sul fronte dei tamponi. Lo ha detto Anthony Fauci riconoscendo la frustrazione degli americani che in questi giorni stanno incontrando difficoltà e ritardi per avere accesso ai test Covid.
«Negli Stati Uniti abbiamo un'alta richiesta perché dovremmo usare i test in modo più intensivo di quello che facevamo prima, anche in situazione in cui abbiamo persone vaccinate e con il booster», ha poi aggiunto il virologo sottolineando che l'aumento delle richieste di vaccini è il risultato del mix delle giuste preoccupazioni suscitate da Omicron e del fatto che la gente «vuole fare i test durante il periodo delle feste». «Credo che le cose miglioreranno a gennaio, ma questo non ci aiuta ancora oggi e domani», ha poi aggiunto riferendosi al fatto che l'amministrazione Biden ha annunciato l'invio di mezzo miliardo di kit per i test fai da te alle famiglie americane. Ma il sito che permetterà di ordinarli sarà operativo da gennaio.
I 'booster', conclude Fauci, «danno un livello di protezione molto, molto alto» e «sappiamo dal Sudafrica che Omicron reinfetta chi aveva già avuto il Covid, e quindi se vuoi proteggerti devi fare il vaccino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA