I positivi asintomatici vaccinati con booster possono contagiare? Cosa bisogna sapere

L’Istituto superiore di sanità è però molto prudente: "Non sorvegliare questi casi può essere rischioso"

Un positivo asintomatico vaccinato con booster dopo cinque giorni può contagiare? Lopalco: «Sì, ma probabilità molto basse»
di Mauro Evangelisti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Gennaio 2022, 06:51 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 09:22

È giusto liberare dopo cinque giorni, anche senza tampone negativo, una persona vaccinata con tre dosi che era risultata positiva, ma è sempre stata asintomatica? Non rischia di contagiare altre persone anche al sesto giorno? Le Regioni hanno avanzato la proposta di «semplificare la vita ai vaccinati con il booster». L’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato, fa notare: «Gli esperti di Cdc, l’agenzia degli Stati Uniti, condividono questa linea».

Omicron, dal ricovero breve alla quarantena ridotta: ecco quando tornare al lavoro

Positivo asintomatico con booster: può contagiare?

L’Istituto superiore di sanità è però molto prudente: «L’esperienza ha dimostrato che la maggior parte delle infezioni, in particolare nei soggetti vaccinati, decorre in maniera asintomatica o con sintomatologia molto sfumata.

Non sorvegliare questi casi limiterebbe la nostra capacità di identificare le varianti emergenti, le loro caratteristiche, e non potremmo conoscere lo stato clinico che consegue all’infezione nelle diverse popolazioni (ad esempio per età, stato vaccinale, comorbidità). Inoltre, non renderebbe possibile monitorare l’andamento della circolazione del virus nel tempo e, di conseguenza, i rischi di un impatto peggiorativo sulla capacità di mantenere adeguati livelli di assistenza sanitaria anche per patologie diverse da Covid-19».

 

Lopalco: probabilità bassa

Bene, accertato che l'Iss è contrario alla proposta delle Regioni, ma quanto è probabile che un vaccinato con tre dosi, positivo asintomatico, dopo cinque giorni dal tampone positivo possa contagiare un’altra persona? Il professor Pier Luigi Lopalco epidemiologo e professore ordinario di Igiene all’Università del Salento, fa questa analisi: «Il rischio esiste, ma come al solito dobbiamo fare una valutazione pragmatica. Dal punto di vista strettamente biologico la carica virale di un vaccinato positivo, dopo cinque giorni, può diffondere particelle virali, ma la probabilità che contagi è molto bassa. Il contagio poi di un altro vaccinato con tre dosi è ancora più improbabile».

Prolungare l'isolamento?

Non sarebbe più prudente prolungare l’isolamento fino a quando la persona non ha un tampone negativo? «In questa fase pandemica, di altissima circolazione, ha davvero poco senso. Quante persone ci sono per strada che inconsapevolmente hanno una carica virale molto più alta? In questa fase è più importante concentrarsi sulle persone malate. Ormai è chiaro che il virus non sarà eradicato, pensare di fare tracciamento con questi numeri è illusorio, fa sorridere. Concentrare risorse su un asintomatico positivo, dopo cinque giorni, vaccinato con il booster, ha poco senso. Piuttosto promuoviamo con ancora più forza l’uso delle mascherine Ffp2».

I tamponi a fine isolamento

In pratica, sembra dire Lopalco, non ha senso inseguire qualcuno che ha un coltellino (il vaccinato con terza dose asintomatico risultato positivo cinque giorni prima) e intanto trascurare, perché le risorse non sono infinite, chi gira con il bazooka o chi è ferito e va curato. «Non hanno senso - dice Lopalco - anche i test di uscita dalla quarantena, sono uno spreco incredibile di risorse, il sistema dei tamponi con una circolazione virale così intensa non potrebbe mai reggere. Il problema è un altro: dobbiamo aumentare il numero delle persone protette dal vaccino con terza, perché per un vaccinato le conseguenze del contagio sono, normalmente, molto meno gravi». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA