Covid, boom di contagi tra i bambini e più ricoveri No vax. «Omicron in Emilia-Romagna stimata al 20%»

Raddoppiano i ricoveri pediatrici per Covid e salgono del 96% in una sola settimana

Boom di contagi e di ricoveri tra bambini e No vax. In Emilia-Romagna Omicron è al 20%: focus sui dati di oggi
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 21:05

Sale ancora il numero di nuovi contagiati Covid in Italia: 36.293 i positivi ai test individuati nelle ultime 24 ore, di cui oltre 10 mila, cioè un terzo, solo in Lombardia. Ieri se ne erano contati 30.798. cala leggermente invece il numero delle vittime positive al virus: 146, 7 in meno di ieri.

Mentre sono 779.303 inoltre i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore e il tasso di positività è salito al 4,6%, in aumento rispetto al 3,6% di ieri. Dall'analisi dell'andamento della curva preoccupa il forte incremento dei casi, frose a causa della nuova variante Omicron.

Omicron, in Emilia-Romagna stimato al 20%

«Stimiamo una presenza di questa variante in Emilia-Romagna al 20%, ma i casi certi sono dieci», spiega l'assessore emiliano-romagnolo alla Salute, Raffaele Donini.

C'è forte attesa per domani quando si riunirà il Comitato tecnico-scientifico del governo dove dovrebbe arrivare la stima della diffusione media della variante in tutta Italia.

Preccupano i ricoveri tra i bambini

Intanto raddoppiano i ricoveri pediatrici per Covid e salgono del 96% in una sola settimana. Sono tutti bambini non vaccinati e tra i piccoli pazienti la metà ha genitori non vaccinati, emerge dal report degli ospedali sentinella di Fiaso: 45 casi di cui la maggioranza, cioè 32, fra i 0 e 4 anni; 5 fra i 5 e 12 abbi e 8 fra i 12 e i 18 anni.

La rilevazione effettuata in data 21 dicembre riguarda in tutto 21 strutture sanitarie ospedaliere con 4 ospedali pediatrici.

«Analizzando più nel dettaglio i dati per fascia di età nel territorio ligure e confrontandoli con l'incidenza di tutte le nuove positività riscontrate - spiega il direttore generale della dell'ospedale Giannina Gaslini Renato Botti - emerge come l'incidenza di nuovi casi nella fascia di età 0-4 anni abbia nelle ultime settimane ormai superato quella della popolazione generale nel suo complesso, a differenza di quanto in precedenza riscontrato nelle prime tre ondate, che vedevano i bambini piccoli e piccolissimi 'risparmiatì in buona misura dal contagio». «Nella popolazione 5-18 anni l'incidenza di nuove positività è più che doppia rispetto alla popolazione generale», prosegue

«Il report degli ospedali sentinella evidenzia come anche i minori possano essere colpiti dal virus e finire in ospedale: per chi ha più di 5 anni è necessario vaccinarsi, per i bambini fino a 4 anni, invece, l'unica protezione che possiamo offrire è quella di chi li circonda e in particolare dei genitori. Vaccinarsi significa proteggere se stessi e proteggere gli altri», conclude.

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Ancora in salita no vax ricoverati

Nei reparti ordinari i pazienti non vaccinati ammontano al 53% ma nell'ultima settimana si è assistito all'aumento del 16,7% dei no vax contro una riduzione del 2% di vaccinati. Il report su un totale di 1.301 pazienti adulti conferma il trend di crescita delle ospedalizzazioni pari al 7%. Netta la differenza di età fra vaccinati e non: i primi hanno in media 73 anni, i secondi 63 anni ovvero 10 anni in meno.

Maggiori anche le comorbidità fra i vaccinati (73%), fra i non vaccinati, invece, il 50% dei ricoverati non soffriva di altre patologie. «Presso l'Istituto Giannina Gaslini nella settimana 14-21 dicembre si è registrato in assoluto il maggior numero di nuovi ricoveri da inizio pandemia», continua ancora il direttore generale della struttura. «Anche i nostri dati confermano quanto emerge dagli ospedali sentinella riguardo alla prevalenza dei casi di ricovero nella fascia di età 0-4 anni, e all'elevata percentuale di genitori non vaccinati», conclude.

Le due epidemie

«Siamo di fronte a due epidemie: una che corre e riguarda i no vax che finiscono in rianimazione e sviluppano forme gravi della malattia da Covid; una più lenta che coinvolge i vaccinati, per lo più persone di età avanzata e con gravi patologie pregresse, e che non hanno ancora fatto la terza dose» commenta il Presidente Fiaso Giovanni Migliore. «Questo evidenzia ancora di più l'importanza della vaccinazione nella protezione dalla malattia e in particolare l'anticipazione della terza dose per i fragili», conclude.

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