I vaccini anti Covid adattati alla Omicron, nella versione più diffusa della sottovariante 5, non saranno distribuiti prima dell’autunno inoltrato visto che proprio oggi Ema (agenzia europea per il farmaco) ha annunciato che l’autorizzazione, per quanto rapida e velocizzata, è prevista «in autunno». Tenendo poi conto dei tempi di distribuzione e somministrazione, una vaccinazione di massa per la Omicron 5 non arriverà prima di ottobre-novembre.
Omicron 5 resta dominante (malgrado Centaurus)
Come mai? In Europa la sottovariante Omicron 5 è ormai dominante, mentre la tanto temuta Centaurus (più correttamente Omicron Ba.2.75) non si sta diffondendo, almeno per ora, dimostrando di avere più fortuna sui titoli dei media (affascinati dal soprannome Centaurus inventato da un utente di Twitter) che nella vita reale.
Il ritardo
Resta però la necessità di arginare la Omicron 5, che come una parte dei pazienti contagiati può testimoniare, può causare anche sintomi non certo leggeri. L’obiettivo delle due case farmaceutiche più avanti nello sviluppo dei vaccini mRna - Pfizer-Biontech e Moderna - era di distribuirli già a fine settembre, ma il percorso non sarà così semplice. Pfizer-Biontech hanno già presentato ad Ema la richiesta di autorizzazione di un vaccino anti Covid bivalente, che copre anche la Omicron, ma nella sua versione iniziale, la Omicron 1. Vista la diffusione della 5, anche alla luce di una richiesta della Fda (l’agenzia del farmaco americana), si sta però lavorando per un ulteriore adattamento. I trial clinici sono in corso, Ema ha assicurato un esame rapido, tenendo conto che comunque il vaccino di base - quello anti Covid - è già autorizzato e collaudato. Simile il percorso di Moderna: la commissione europea ha siglato un accordo che sposta dall’estate all’autunno-inverno le consegne delle nuove forniture e, spiegano da Bruxelles, «l’intesa riguarda anche i vaccini adattati alle nuove varianti BA.4 e BA.5 Omicron, in attesa di autorizzazione da parte dell’Ema».
L'ipotesi vaccino universale
Sullo sfondo prosegue la ricerca per un vaccino che copra tutti i coronavirus, senza inseguire le varianti. Ma non è scontato il successo di questa operazione, anche se è di queste ore la notizia che gli scienziati dello Scripps Research Institute americano hanno scoperto nei macachi anticorpi “pan-coronavirus”, «efficaci contro molte diverse varianti di Sars-CoV-2», ma anche «contro altri virus Sars come Sars-CoV-1, il patogeno altamente letale responsabile dell’epidemia del 2003». Questo potrebbe favorire lo sviluppo di vaccini ad ampia copertura.