Siamo al picco dell'ondata Omicron 5? L'estate è entrata nella sua fase "calda", i cittadini iniziano a partire e molti programmano le vacanze. L'Italia in queste settimane ha affrontato una nuova fase della pandemia, caratterizzata dalla diffusione della nuova sottovariante che in poco tempo ha sostituito Omicron Ba.1 e Ba.2 che ci aveva invaso tra fine dicembre e inizio gennaio. A che punto siamo adesso? Secondo il professor Antonello Maruotti, ordinario di Statistica dell'Università Lumsa e co-fondatore dello StatGroup19, gruppo interaccademico di studi statistici sulla pandemia di Covid 19, «la situazione è complessa ma a livello nazionale siamo vicini al picco».
Omicron 5, che estate sarà?
Complessa perché il contagio nelle regioni non si muove nella stessa direzione. «Nord e Centro stanno rallentando la crescita, anche bruscamente.
Frenata, ma non in tutta Italia
Perché la situazione è così diversa da regione a regione? «Nelle precedenti ondate era il contagio era molto specifico (prima il Nord, poi il Centro e il Sud)», dice Maruotti. «Con Omicron 5 stiamo affrontando 20 epidemie diverse e c'è il tema dei tamponi fai da te gestiti in maniera non omogenea tra le varie regioni». Sulla fase di decrescita invece il professore non si sbilancia: «Non possiamo prevedere una fase di decrescita perché dipende da troppi fattori. Come siamo saliti in 20 modi diversi, alla stessa maniera possiamo scendere in maniera differente».
Le mete turistiche
«Puglia e Sicilia sono ancora su livelli molto alti di crescita, ma fare previsioni sul lungo periodo è difficile perché la gente si sposta», spiega Maruotti parlando delle località italiane preda dei vacanzieri. «La frenata arriverà anche lì. Il vero problema dei numeri sono le ospedalizzazioni nei reparti ordinari, anche in vista dell'autunno. Mentre nelle intensive la situazione è ampiamente sotto controllo (nel Lazio sono occupati 62 posti pazienti Covid come la scorsa estate scorsa quando i contagi erano molto più bassi). Fortunatamente l'effetto vaccino continua a proteggerci dalla malattia grave».
Quarta dose
Sul tema quarta dose il professor Maruotti spiega l'importanza di riceverla specialmente sul breve periodo proprio per una protezione in più in vista delle vacanze per quel che riguarda l'infezione. «Guardando i dati israeliani il secondo booster protegge dal contagio per un breve periodo, ma questo potrebbe aiutarci a superare le vacanze con meno rischi».
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