I contagi Covid in salita tengono alta l'attenzione. Il virologo Fabrizio Pregliasco spiega l'aumento dei casi che si sta registrando nelle ultime settimane: «Le riaperture e gli effetti di Omicron 2, molto diffusiva, hanno creato questo rimbalzo in alto dei contagi. Un dato che ci aspettavamo», le sue parole. Per maggio e oltre Pregliasco si dice comunque «ottimista» perché «l'aumento delle temperature e una maggiore attività sociale all'aperto porteranno ad un miglioramento, come accaduto nei due anni passati».
Covid, Gimbe: tornano a salire i nuovi casi settimanali (+22,7%)
L'aumento dei casi in Italia
L'ultima settimana - 20-26 aprile - ha mostrato un andamento ambivalente della situazione Covid in Veneto.
GALLI COSA DICE - «I dati che indicano ulteriore crescita del contagio da Sars-Cov-2 »non mi stupiscono. Ed è difficile da negare l'effetto Pasqua, con una ripresa più o meno prevedibile della circolazione virale, tra l'altro sottostimata perché non si fanno più test e le varianti che circolano sono particolarmente diffusive». Lo afferma all'Adnkronos Salute Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, commentando i dati del report Gimbe di oggi che evidenziano una crescita dei contagi del 22,7% e dei decessi del 20%. Le morti, però, precisa Galli «sono ovviamente legate a infezioni precedenti a Pasqua. Vedremo nelle prossime settimane quale sarà l'andamento». Le feste pasquali hanno influito sui dati per «la maggiore circolazione delle persone, un maggior numero di incontri. Elementi che, con le varianti di Omicron altamente diffusive, creano le condizioni ideali per l'aumento dei contagi». Galli ribadisce, ancora una volta che «c'è un'evidente discrepanza tra i dati reali e quelli ufficiali nel nostro Paese. Se prendiamo i numeri degli ultimi 28 giorni in Italia risultano 1.711.000 casi e 3.889 morti, in Germania 3.466.000 casi e 5.600 morti. In Francia 3 mln di casi e 3.400 morti. Differenza difficile da spiegare se non per il fatto che i casi, ultimamente, non li registriamo. La differenza casi-decessi, non può essere così diversa rispetto a quella francese e tedesca», si dice convinto l'infettivologo.
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