No-vax, quanto costa vivere di tamponi: dai 120 ai 180 euro a settimana

No-vax, quanto costa vivere di tamponi: dai 120 ai 180 euro a settimana
di Cristiana Mangani
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Mercoledì 22 Settembre 2021, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 15:50

Non vaccinarsi ha un costo importante. Non si rischia soltanto la salute propria e quella degli altri, ma vuol dire fare tamponi di continuo e, soprattutto, rischiare di stare senza stipendio. Il decreto che entrerà in vigore il 15 ottobre impone l'uso del Green pass per tantissime attività lavorative, ma anche sociali. E allora se si prova a considerare la settimana tipo di una persona che ha scelto di non immunizzarsi, la spesa media che bisognerà affrontare è di almeno 30 euro ogni 6 giorni, qualora ci si sottoponga a tampone molecolare. Mentre diventa di 45 euro per i tamponi rapidi. Il decreto fissa l’obbligo per le farmacie di somministrare i test antigenici, cioè i cosiddetti rapidi che danno l’esito in 15 minuti, applicando prezzi calmierati, quelli già definiti nel protocollo d’intesa siglato dal Commissario straordinario Figliuolo in accordo con il ministro della Salute Roberto Speranza.

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Ogni farmacia, fino alla metà del mese di ottore, potrà continuare a scegliere autonomamente il prezzo, che normalmente oscilla dai 20 ai 40 euro. Da venerdì 15, invece, i prezzi saranno più bassi e in un caso il tampone sarà persino gratuito. Gratis per le categorie esenti dal vaccino, tutte quelle persone che, per questioni di salute, non possono farlo; 8 euro per i minori di 18 anni e 15 euro dai 18 anni in su. La cifra di 30 o 45 euro a settimana a persona aumenta, però, nel caso che sia no-vax un intero nucleo familiare composto da quattro persone: la spesa settimanale sarà di 120 euro se ci si sottopone a tampone molecolare, di 180 euro per l'antigenico.

O qualcosa in meno qualora ci siano persone nel gruppo familiare al di sotto degli 8 anni.

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Inoltre c'è da dire che chi ha scelto di vivere senza immunizzazione rischia anche di perdere lo stipendio, perché sarà impossibile per loro frequentare il posto di lavoro senza il Green pass. A differenza delle notizie circolate nei giorni scorsi che si basavano su una bozza di decreto, la sospensione dal lavoro è sparita nel nuovo documento, ma resta la perdita dello stipendio per chi non avrà la Certificazione verde o non si sottoporrà a tampone di continuo.

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In America c'è già chi si sta prendendo anche altri provvedimenti nei confronti di chi ha scelto di non vaccinarsi. Sta facendo discutere la decisione della Delta Airlines di aumentare di 200 dollari al mese il costo dell'assicurazione sanitaria a carico dei dipendenti che hanno scelto di non sottoporsi al vaccino. Il provvedimento riguardava inizialmente 20 mila addetti su 80 mila, ma da quando è stato fatto l'annuncio la quota dei non vaccinati è diminuita del 20%. La compagnia aerea è la prima grande azienda americana che introduce una sanzione per indurre i suoi lavoratori a vaccinarsi. Negli Stati Uniti, come è noto, c’è grande attenzione per gli aspetti economici dell’assistenza sanitaria.

Un argomento forte contro le posizioni no vax sono dunque i dati, resi noti ieri dalla Kaiser Family Foundation, sui costi sostenuti negli ultimi tre mesi dagli ospedali per curare i pazienti ricoverati dopo aver rifiutato il vaccino. Si tratta di 5,7 miliardi di dollari, per un totale di 287 mila ricoveri che il vaccino avrebbe potuto evitare. Solo una piccola parte di questo costo viene sostenuta dai diretti interessati, il resto è a carico di assicurazioni, imprese e assistenza pubblica. Un ragionamento che vale anche per il nostro Paese, dove, al contrario dell'America, l'assistenza sanitaria è a carico dello Stato.

 

C'è poi chi dice che farà vita ritirata, che i figli usciranno meno, ma qualora dovessero decidere di andare a un cinema, a un teatro, allo stadio, a un ristorante al chiuso, sarà ancora un volta necessario avere il tampone. Quindi è facile immaginare che la spesa familiare media, sarà almeno di 50-100 euro a settimana per sottoporsi ai tamponi. Il problema si porrà meno per chi un lavoro non ce l'ha: 13,5 milioni di inattivi, ma anche 2,3 milioni di disoccupati. Nessun obbligo relativo alla propria attività, anche se resta la necessità di presentare il Green pass per accedere a tanti luoghi come ristoranti e cinema, e anche per i viaggi.

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