Mucca pazza in Brasile, scoperto un caso nel Parà: bloccate le esportazioni di carne bovina verso la Cina

Colpito un bovino di età compresa tra i sette e gli otto anni

Mucca pazza in Brasile, scoperto un caso nell'Amazzonia orientale: bloccate le esportazioni di carne bovina verso la Cina
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Mercoledì 8 Marzo 2023, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 00:30

Torna l'incubo mucca pazza in Brasile. Il ministero dell'agricoltura brasiliano ha infatti confermato il rilevamento di un caso di encefalopatia spongiforme bovina nell'Amazzonia orientale, più precisamente in una fattoria di Marabá nello Stato del Parà

Le autorità brasiliane hanno avviato un'indagine epidemiologica e hanno già informato l'Organizzazione mondiale per la salute animale (Oie) della situazione, mentre i campioni della carcassa del bovino sono stati inviati al laboratorio di riferimento in Canada per ulteriori accertamenti.

Le notizie in arrivo dal Nord America hanno fatto tirare un sospiro di sollievo ai produttori locali e ai paesi importatori: gli esperti sono giunti alla conclusione che il caso riscontrato nel Parà sarebbe "atipico" e quindi poco contagioso. L' animale colpito dal morbo sarebbe infatti un bovino adulto, di età compresa tra i sette e gli otto anni, troppo "vecchio" per l'esportazione. 

Tuttavia, come previsto dal protocollo sanitario firmato da Brasile e Cina nel 2015, le esportazioni di carne bovina verso la Cina sono state temporaneamente sospese a partire dallo scorso 23 febbraio, due giorni dopo la rilevazione del caso sospetto. 

Il dialogo tra BrasiliaPechino si intensificherà prossimamente per facilitare una pronta ripresa del commercio: alla fine del mese di marzo, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva si recherà in Cina dove sarà ricevuto dal suo omologo, Xi Jimping, con il quale discuterà un'ampia agenda che include anche i nodi legati al commercio bilaterale tra i due Paesi.

«Abbiamo adottato tutte le misure, e la questione viene trattata con totale trasparenza per garantire ai consumatori brasiliani ed esteri la qualità riconosciuta della nostra carne», ha sottolineato il ministro brasiliano dell'Agricoltura dell'Allevamento Carlos Fávaro.

Pericolo per un settore cruciale

Nonostante gli esiti rassicuranti delle analisi condotte sul bovino infetto in Canada, che hanno spento i timori per una possibile epidemia, la notizia dell'ultimo caso di mucca pazza in Brasile ha fatto comunque suonare un campanello di allarme sul commercio globale di carne bovina: le esportazioni brasiliane sono diminuite del 25% a febbraio, mentre vendite estere sono state pari a 126 mila tonnellate contro le 159 mila dello stesso mese del 2022. 

La situazione viene osservata con grande attenzione dalle autorità di Brasilia e Pechino, visto che il Brasile è il più grande esportatore di carne bovina al mondo e la Cina il suo principale acquirente (+86% in valore e +35,3% in volume nel primo semestre del 2022). 

È la seconda volta in un anno e mezzo che il Brasile si trova costretto a sospendere l'export di carne bovina verso la Repubblica Popolare: quest'ultima aveva già interrotto gli acquisti tra settembre e dicembre del 2021, dopo due casi atipici riscontrati negli Stati del Minas Gerais e del Mato Grosso.

Mucca pazza nell'uomo: cosa sappiamo

L'encefalopatia spongiforme bovina, comunemente nota come "morbo della mucca pazza", è una malattia neurologica progressiva che, come suggerisce il nome, colpisce le mucche, di solto quelle in età avanzata.

È causata da una speciale proteina detta "prione", che per ragioni non ancora chiare, non riesce ad assumere in grado di assumere la forma corretta e contagia le proteine sane e provoca ammassi di placche amiloidi che danneggiano irrimediabilmente il tessuto cerebrale. 

La malattia può colpire anche l'uomo e in questo caso assume il nome di "morbo di Creutzfeldt-Jakob": può accadere che il prione si manifesti in modo spontaneo o a seguito della mutazione di un gene anomalo ereditario, oppure il morbo può essere trasmesso da una mucca infetta nel caso in cui si consumi un pezzo di carne contaminato. 

Non esiste una cura, ma solo farmaci che ne possono alleviarne i sintomi (demenza, mutazione di personalità, spasmi muscolari, confusione, depressione e perdita di memoria).

La malattia può essere diagnosticata tramite un'elettroencefalogramma, un’analisi del liquido cerebrospinale e una risonanza magnetica per immagini.

Il morbo Creutzfeldt-Jakob è fatale al 100% dei casi e conduce alla morte in un periodo compreso dai 4 mesi ai 24 mesi.

Si tratta comunque di una malattia molto rara: secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), in Italia colpisce 1 o 2 persone su un milione di abitanti ogni anno nella sua forma "sporadica", cioè quando si manifesta spontaneamente. I casi riscontrati a seguito di una mutazione genetica si agggirano intorno all'1 su 6 milioni di persone, ma vi sono delle regioni in cui la frequenza è maggiore.

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