Lockdown, Crisanti: «Le chiusure obiettivo politico? Si possono manipolare i dati per stare sotto la soglia»

Lockdown, Crisanti: «Le chiusure obiettivo politico? Si possono manipolare i dati per stare sotto la soglia»
3 Minuti di Lettura
Martedì 3 Novembre 2020, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 16:34

Un'ombra sui dati Covid. «Se tenere aperto o chiudere diventa un obiettivo politico e un presidente» di Regione «pensa che il successo politico si dimostra non chiudendo, ci sono mille modi per non dico truccare ma aggiustare i dati e stare sotto soglia. Non ci vuole molto». Lo afferma il virologo Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell'università di Padova intervenuto ad Agorà su RaiTre e ribadendo quanto detto oggi in un'intervista alla Stampa. «Posso assicurare che è possibile fare piccole manipolazioni dei dati per essere sotto soglia: basta non ricoverare o mandare a casa persone che magari stanno borderline», aggiunge.

Covid, una mutazione l'ha reso più contagioso: «È aggressivo in famiglia»

Covid, le palestre e i ristoranti sono più sicuri delle chiese. Ecco i “super diffusori” del virus

Lockdown a Milano più vicino, pressing dei virologi: «Situazione preoccupante, state a casa il più possibile»

Crisanti poi spiega: «Senza una strategia di tracciamento si rischia una terza ondata. I contagi non bisogna solo ridurli, ma poi anche tenerli bassi. Se il governo ha un piano a riguardo bene, altrimenti sta solo perdendo tempo». Per strategia di tracciamento il virologo intende «tutta l'organizzazione necessaria per prevenire e controllare la terza ondata, dopo che si è domata la seconda con delle chiusure.

Più tamponi, tracciamento dei contatti e test rapidi come screening di comunità, dalle scuole alle aziende. Inoltre, una serie di misure mirate contro gli assembramenti, che sono quelli che riportano il contagio».

Covid, Pregliasco: «Limitiamo la socialità al massimo, così in un mese è possibile piegare la curva dei contagi»

Per quanto riguarda le misure attuali «certamente chiudere bar e ristoranti è stato giusto, e trovo sensato lasciarli aperti a pranzo un pò per chi lavora e un po' perché non generano tanto traffico. Il coprifuoco alle 21 mi pare inutile già che è tutto chiuso e sembra solo demagogia». Ha senso invece, «limitare gli orari dei negozi e dei centri commerciali, così come i mezzi pubblici. Anche se mi domando: chi controlla che viaggino pieni al 50%? Il problema è sempre lo stesso: bisogna fare poche regole semplici, severe e che le forze dell'ordine siano in grado di mantenere». Sulla prudenza del Governo rispetto ad una chiusura generalizzata «dipende da qual è il vero obiettivo dell'esecutivo. Potrebbe essere quello di arrivare entro pochi giorni a un lockdown per poi rimuovere le misure per Natale oppure di guadagnare tempo, rallentare il contagio, riorganizzare il sistema di tracciamento, fare il lockdown a gennaio e poi ripartire con un sistema rodato», ma secondo Crisanti, il lockdown ci sarebbe in entrambi i casi. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA