«I dati ufficiali sul Covid sono esagerati e parlare di una seconda ondata è fuorviante»: lo sostengono 500 accademici in una lettera aperta ufficiale inviata a Boris Johnson nei giorni scorsi. I medici e gli scienziati hanno detto che la risposta del governo alla pandemia di coronavirus è diventata «sproporzionata» e che i test di massa hanno «distorto il rischio del virus». Gli accademici hanno affermato che è probabile che i test «producano un numero elevato di risultati di falsi positivi e che il governo deve fare di più per inserire i tassi di infezione e mortalità nel contesto dei normali tassi stagionali». La lettera critica la gestione da parte del governo, perché questa gestione «causa più danni che benefici». Ma i numeri danno loro torto, la situazione resta gravissima e la presa di posizione di questo gruppo - seppur qualificato - di medici e scienziati appare molto pericolosa. Un messaggio rischioso.
Official data is 'exaggerating' the risk of Covid and talk of a second wave is 'misleading', 500 academics say https://t.co/1TTI4LF9r5
— Daily Mail U.K. (@DailyMailUK) November 8, 2020
La lettera arriva dopo che il Regno Unito ieri ha confermato altri 24.957 positivi, in aumento del 13,9% rispetto al totale della scorsa settimana.
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Il documento è firmato anche dall'immunologa Charlotte R. Bell, dalla pediatra Rosamond Jones, chirurgo consulente e da Keith Willison, professore di Biologia Chimica all'Imperial College. Nella lettera si legge: «La gestione della crisi è diventata sproporzionata e ora sta causando più danni che benefici. Esortiamo i responsabili politici a ricordare che questa pandemia, come tutte le pandemie, alla fine passerà, ma il danno sociale e psicologico che sta causando rischia di diventare permanente». Secongli gli scienziati britannici ora la situazione è diversa. «Il problema dei falsi positivi funzionali non è stato ancora affrontato e in particolare nel contesto della bassa prevalenza di malattie per cui è probabile che i falsi positivi superino sostanzialmente i veri positivi e inoltre si correlano scarsamente con la persona infettiva».
Accanto all'emergenza del virus «è normale poi vedere un aumento di malattie e decessi durante i mesi invernali. È interessante notare che il tasso di mortalità nel Regno Unito è attualmente intorno alla media in questo periodo dell'anno - hanno scritto ancora -. Abbiamo le conoscenze per attivare una politica che protegga gli anziani e le persone vulnerabili, senza aumentare tutti gli altri danni sanitari ed economici e che non vada a scapito del nostro intero stile di vita e in particolare di quello dei bambini della nazione». La lettera aperta è stata organizzata dalla campagna dei genitori UsForThem and Recovery, un nuovo gruppo che si oppone al lockdown. Che però resta l'unica soluzione valida per contrastare la diffusione del contagio.
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