Vaccino Johnson&Johnson, dosi riservate agli over 60: come può cambiare il piano in Italia

Vaccino Johnson&Johnson, dosi riservate agli over 60: come può cambiare il piano in Italia
di Cristiana Mangani
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 22:21

Una scelta precauzionale, quella dell'azienda farmaceutica che produce il vaccino Johnson & Johnson (J&J), ma che potrebbe ritardare la campagna vaccinale italiana e anche europea. Più che i rarissimi effetti collaterali, è questa la vera preoccupazione. Gli Stati Uniti hanno annunciato ieri di aver sospeso temporaneamente il vaccino contro il coronavirus, dopo la manifestazione di alcuni rarissimi casi di trombosi cerebrale. J&J era molto atteso perché monodose, e questo avrebbe consentito una somministrazione più rapida tra la popolazione. L’Unione Europea avrebbe dovuto ricevere 55 milioni di dosi nel secondo trimestre del 2021. Mentre in Italia ne sarebbero dovute arrivare 7,3 milioni di dosi tra metà aprile e giugno, con l'inoculazione effettuata anche nelle farmacie.

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A consigliarne la sospensione è stata la Food and Drug Administration, l’agenzia federale statunitense che si occupa dei farmaci. La scelta è arrivata nonostante il vaccino sia stato somministrato a quasi 7 milioni di persone, con 6 casi di trombosi registrati, tutti su donne dai 18 ai 48 anni. I problemi circolatori che si sono verificati sono estremamente rari e sono dello stesso tipo di quelli rilevati di recenti per il vaccino AstraZeneca.

La posizione dell'Italia

«Abbiamo fatto una riunione con i nostri scienziati e l'Aifa e siamo in collegamento con l'Ema - ha detto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza -: valuteremo nei prossimi giorni, appena Ema e gli Usa ci daranno notizie più definitive quale sarà la strada migliore da seguire.

La scelta statunitense è precauzionale - ha aggiunto -. Il nostro auspicio è di poter al più presto sciogliere questi nodi, e usare anche questo vaccino, perché riesce a immunizzare con una sola dose anzichè due. È chiaro che rispetto alla scelta fatta dagli Usa, l'azienda ha scelto di non immetterlo immediatamente sul mercato europeo e di fare prima i controlli sui dati americani».

 

E' evidente, però, che il blocco, sebbene temporaneo, potrà provocare uno stop alla campagna vaccinale, anche se in Italia, in maniera fortunatamente non incisiva. Al momento sono arrivate nel nostro paese solo 184 mila dosi di J&J. Ma bisogna comunque che la situazione venga chiarita rapidamente perché, entro la fine di giugno, il contratto con la società americana prevede una fornitura da 7 milioni di dosi, e questo sarebbe un problema certamente più grave, qualora non arrivassero. Intanto, l'ipotesi tra gli esperti è di limitarlo a chi ha più di 60 anni, come è stato deciso per AstraZeneca. Ma a quel punto sarà obbligatorio rivedere la distribuzione per garantire che ogni fascia di età abbia a disposizione il vaccino adatto, evitando che questo nuovo intoppo allunghi ulteriormente i tempi della campagna.

 

La direttiva

Dopo la riunione di ieri tra Speranza e gli esperti, l’Italia ha deciso di non diramare alcuna direttiva. «Appena l’Ema e gli Stati Uniti ci daranno notizie definitive - ha chiarito ancora Speranza -, prenderemo la strada migliore, ma penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perché è importante». Il vero timore è che il rallentamento nella distribuzione delle dosi non consenta di arrivare alle 500mila vaccinazioni al giorno, così come previsto dal governo e dalla struttura commissariale del generale Figliuolo. Secondo Nicola Magrini, direttore dell’agenzia del farmaco Aifa, lo stop temporaneo di j&j con cambierà nulla. «E’ una pausa necessaria voluta dall’agenzia americana del farmaco Fda per verificare l’origine dei sei casi di trombosi molto rare e particolari segnalati in Usa su 7 milioni di vaccinati - ha dichiarato - . Il sospetto è che siano simili a quelli osservati in Europa su 35 milioni di vaccinati. Sono episodi talmente infrequenti da essere ai limiti della valutabilità. Spero che ci diano presto il semaforo verde. La Fda ha adoperato il massimo della cautela, forse eccessiva ma che fa parte della migliore gestione di un’emergenza».

Allarmismo ingiustificato

Creare allarmismo sul vaccino J&J è «del tutto ingiustificato - ha aggiunto Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Ospedale Spallanzani - Si tratta di meno di un caso per milione di vaccinati, un rischio molto basso rispetto al beneficio atteso».

In Francia J&J solo agli over 55

In Francia il vaccino monodose di Johnson & Johnson «sarà distribuito e somministrato nelle stesse condizioni previste oggi per il vaccino AstraZeneca, cioè per le persone di oltre 55 anni», ha detto oggi il portavoce del governo francese, Gabriel Attal, al termine del Consiglio dei ministri.

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