Ora che la campagna di immunizzazione procede spedita, mancano i vaccini. Un milione di dosi in meno, secondo le previsioni, carenza che obbliga le Regioni a rivedere le proprie tabelle di marcia. Significa che chi non ha ancora ricevuto la prima dose dovrà aspettare. E ciò che tutti temono e il premier Mario Draghi dice chiaramente è: «Non vogliamo trovarci in autunno come l’anno scorso». La pandemia, afferma, «non è finita, non ne siamo fuori. Il Regno Unito qualche settimana fa aveva un numero di casi più o meno pari a quello attuale della Francia, oggi sono venti volte tanto. Contro la variante Delta serve continuare con determinazione la campagna vaccinale, aumentare i tamponi e il sequenziamento». Nel frattempo si corre ai ripari. «Credo che a livello nazionale dovremo riprogrammare alcune prime dosi per spostarle più avanti, perché non ci sono sufficienti vaccini», annuncia il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.
Prenotazioni a rischio
Rispetto alle previsioni «che ci facevano avere più di 20 milioni di dosi nel mese di luglio, abbiamo meno armi e quindi meno possibilità di vaccinare».
Variante Delta, perché fa paura al governo e alle Regioni
Vaccini cinesi
Un problema che va oltre la capacità del nostro Paese di rifornirsi e si allarga al ruolo dell’Ema, che secondo Draghi ha bisogno di essere «riformata e rinforzata: abbiamo visto una certa difformità di pronunciamenti con le autorità nazionali, esitazioni, confusione». All’ordine del giorno del Consiglio Ue anche la possibilità di nuovi vaccini. Ancora lontana. «Il russo Sputnik forse non avrà mai l’approvazione dell’Ema e quello cinese non è adeguato, si veda l’esperienza in Cile». Qui, come in Bahrain, Mongolia e Seychelles, è stato immunizzato tra il 50 e il 68% della popolazione ma i quattro Paesi sono tra i più soggetti a nuove ondate. Per diversi esperti il problema consiste nella qualità dei sieri prodotti in Cina, Sinovac e Sinopharm, ritenuti efficaci rispettivamente al 51% e 78,1%. Quanto alla Russia, che usa il suo Sputnik, la scorsa settimana ha registrato 17.262 nuovi casi, il dato giornaliero più alto da inizio febbraio.
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