Israele, record di casi nonostante la terza dose Pfizer: «La colpa è dei no-vax»

Israele, record di casi nonostante la terza dose. Ecco perché la pandemia non si ferma
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Martedì 17 Agosto 2021, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 09:20

Non bastano le nuove restrizioni introdotte in Israele, dove è stato raggiunto un nuovo record di contagi. Sono 8.646 i positivi registrati nelle ultime 24 ore, mai così tanti da febbraio scorso. Lo indicano i dati diffusi dal ministero della sanità che registrano su circa 143mila
tamponi un tasso di positività al 6.2%, anche questo un record. Sempre in leggera flessione - secondo gli stessi dati - i malati gravi anche se i casi attivi restano oltre 50 mila. Ad oggi sono
oltre 1 milione gli israeliani che si sono vaccinati con la terza dose la cui campagna di immunizzazione procede in modo accelerato. Ma allora perché sono così tanti i nuovi casi?

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I vaccini tra i giovani e i rifiuti

Secondo il premier Naftali Bennett «è in atto una corsa fra il diffondersi della variante Delta e la campagna di vaccinazione. Dobbiamo tenerci pronti ad affrontare una situazione in cui si verifichi un aumento simultaneo dei ricoveri in tutti gli ospedali. Dobbiamo guadagnare tempo - ha aggiunto - affinché la campagna di vaccinazione entri in azione». Dal 30 luglio è stata somministrata la terza dose di vaccino Pfizer a 713 mila over 60 che si erano vaccinati con due dosi oltre cinque mesi fa. Il problema è che invece vanno a rilento le prime due vaccinazioni nelle fasce di giovani. L'Israele è stato uno dei Paesi virtuosi nella gestione dell'emergenza Covid, ma a pesare adesso nel boom di nuovi contagi sono i tantissimi (circa un milione) che non hanno risposto alla campagna vaccinale e che pur potendosi vaccinare finora «resistono a tutti gli appelli».

Le nuove restrizioni

Per far fronte all'emergenza, il governo ha reintrodotto nuove restrizioni: da domani il Green pass sarà applicato dai 3 anni in su. Nei centri commerciali e nelle aree commerciali via al “Codice viola”, cioè la presenza massima di una sola persona ogni sette metri quadrati.

In parallelo il governo ha approvato uno stanziamento straordinario per gli ospedali per rafforzarne subito le strutture.

Quarantena anche per chi è vaccinato

Capitolo viaggi e spostamenti: per chi atterra a Tel Aviv da una trentina di Paesi (fra cui l'Italia) torna obbligatoria la quarantena, anche se si è vaccinati o guariti dal Covid. È inoltre vietato agli israeliani, se non in casi eccezionali, di recarsi in una dozzina di Paesi fra cui Gran Bretagna, Spagna, Turchia e Cipro.

 

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