Non bastano le nuove restrizioni introdotte in Israele, dove è stato raggiunto un nuovo record di contagi. Sono 8.646 i positivi registrati nelle ultime 24 ore, mai così tanti da febbraio scorso. Lo indicano i dati diffusi dal ministero della sanità che registrano su circa 143mila
tamponi un tasso di positività al 6.2%, anche questo un record. Sempre in leggera flessione - secondo gli stessi dati - i malati gravi anche se i casi attivi restano oltre 50 mila. Ad oggi sono
oltre 1 milione gli israeliani che si sono vaccinati con la terza dose la cui campagna di immunizzazione procede in modo accelerato. Ma allora perché sono così tanti i nuovi casi?
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I vaccini tra i giovani e i rifiuti
Secondo il premier Naftali Bennett «è in atto una corsa fra il diffondersi della variante Delta e la campagna di vaccinazione. Dobbiamo tenerci pronti ad affrontare una situazione in cui si verifichi un aumento simultaneo dei ricoveri in tutti gli ospedali. Dobbiamo guadagnare tempo - ha aggiunto - affinché la campagna di vaccinazione entri in azione». Dal 30 luglio è stata somministrata la terza dose di vaccino Pfizer a 713 mila over 60 che si erano vaccinati con due dosi oltre cinque mesi fa. Il problema è che invece vanno a rilento le prime due vaccinazioni nelle fasce di giovani. L'Israele è stato uno dei Paesi virtuosi nella gestione dell'emergenza Covid, ma a pesare adesso nel boom di nuovi contagi sono i tantissimi (circa un milione) che non hanno risposto alla campagna vaccinale e che pur potendosi vaccinare finora «resistono a tutti gli appelli».
Le nuove restrizioni
Per far fronte all'emergenza, il governo ha reintrodotto nuove restrizioni: da domani il Green pass sarà applicato dai 3 anni in su. Nei centri commerciali e nelle aree commerciali via al “Codice viola”, cioè la presenza massima di una sola persona ogni sette metri quadrati.
Quarantena anche per chi è vaccinato
Capitolo viaggi e spostamenti: per chi atterra a Tel Aviv da una trentina di Paesi (fra cui l'Italia) torna obbligatoria la quarantena, anche se si è vaccinati o guariti dal Covid. È inoltre vietato agli israeliani, se non in casi eccezionali, di recarsi in una dozzina di Paesi fra cui Gran Bretagna, Spagna, Turchia e Cipro.
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