Infermieri No vax, 3.800 sospesi in Italia: qualcuno continua a lavorare

Sulla terza dose nessuna obbligatorietà

Infermieri No vax, 3.800 sospesi in Italia: qualcuno continua a lavorare
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Martedì 9 Novembre 2021, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 12:15

Sono 3.800 in Italia gli infermieri sospesi perché non vaccinati contro il Covid, ma alcuni di loro continuano a lavorare. La denuncia arriva dalla Fnopi, la Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche che chiarisce come il dato potrebbe non essere completo: «Solo il 75% delle aziende sanitarie ha comunicato i dati. I 3.800 infermieri sospesi sono lo 0,85% degli iscritti».

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Secondo Luigi Pais, componente del Comitato centrale della Fnopi: «Non tutte le aziende sanitarie stanno lavorando alla stessa velocità.

C'è chi ha fatto scelte radicali e sta andando a velocità spedita e altre che invece antepongono i problemi di organico che nascono con la sospensione degli infermieri». Sul fronte terza dose per gli operatori sanitari invece «al momento non c'è obbligatorietà ma, dai primi dati, i colleghi stanno facendo il richiamo. Certo - avverte Pais - ci sono anche situazioni all'interno di aziende sanitarie che si lasciano perplessi, ovvero operatori che continuano a lavorare pur sospesi perché non vaccinati a causa dei ritardi delle Asl nel verificare i documenti. Questo genera insofferenza in chi invece si è impegnato e ha creduto nelle immunizzazioni». Sulla possibilità che arrivi anche per la terza dose l'obbligo per alcune categorie, Pais conclude che «sarebbe forse opportuno per non generare situazioni di conflitto all'interno dei reparti».

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