Green Pass europeo solo dopo seconda dose vaccino, ma per la carta verde italiana ne basta solo una: come funziona

Green Pass europeo solo dopo secondo dose vaccino, ma per la carta verde italiana ne basta solo una: come funziona
di Michela Allegri
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Giovedì 1 Luglio 2021, 14:33 - Ultimo aggiornamento: 19:56

Viaggi, concerti, discoteche, cerimonie. È il giorno del Green Pass europeo: alla carta verde nazionale Covid-19 si è aggiunta quella valida nei Paesi Ue che, varianti permettendo, servirà per tornare a viaggiare in sicurezza. Ma come si può ottenere il certificato europeo? È necessario avere completato il ciclo vaccinale con entrambe le dosi, avere effettuato un tampone molecolare da meno di 48 ore ed essere risultati negativi, oppure avere sconfitto l’infezione da Covid negli ultimi 6 mesi. Per scaricare il pass, è sufficiente connettersi al sito www.dgc.gov.it.

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Green pass, come funziona

Il Green Pass contiene un Qr Code e dovrà essere presentato all’ingresso nel Paese di destinazione per poter evitare tamponi e periodi di quarantena. Sulle regole, dal numero di dosi al tipo di vaccino, manca omogeneità tra i Paesi. Il certificato Covid digitale Ue conterrà queste informazioni personali: nome, data di nascita, soggetto che ha rilasciato il certificato, identificativo del certificato.

Fornirà anche dati relativi al farmaco utilizzato (tipo di vaccino e fabbricante, numero di dosi ricevute, data di vaccinazione), al tampone (tipo di test, data e ora del test, luogo e risultato) e al certificato di guarigione (data del risultato positivo al test, periodo di validità). Tutti gli Stati devono fornire soluzioni digitali per il rilascio gratuito del certificato, con un’app o un portale per il rilascio, ma anche una soluzione che consenta ai cittadini di conservare la documentazione (app wallet, app di tracciamento esistente) e una soluzione di scansione a fini di verifica (ad esempio tramite app sullo smartphone).

 

COME SI OTTIENE - In Italia il pass viene emesso attraverso la piattaforma nazionale del Ministero della Salute con modalità diverse per il download. I certificati già emessi dalle regioni entro 6 settimane diventeranno compatibili con il nuovo modello Ue. Le differenze tra Paesi derivano dal fatto che molti - Italia compresa - hanno deciso di rilasciare un pass nazionale dopo una sola dose di vaccino, mentre il certificato europeo è valido solo 14 giorni dopo la seconda somministrazione di farmaco immunizzante. Il green pass italiano, invece, viene emesso a 14 giorni dalla prima iniezione e serve per partecipare a matrimoni, eventi, concerti. È valido in Italia e per entrare in quei Paesi che accettano certificati vaccinali dopo una sola dose, come la Croazia. Le disomogeneità derivano dal fatto che la Commissione europea ha deciso di dare libertà agli Stati membri nello stabilire le regole di ingresso, raccomandando però di uniformarle da luglio, facendo valere la regola del ciclo vaccinale completo. Ma non è tutto: visto l’aumento della variante Delta, molti medici italiani stanno chiedendo ai governi di uniformare le regole nazionali a quelle europee, con il rilascio del certificato nel nostro Paese solo 14 giorni dopo la seconda dose di vaccino.

 

ITALIANO ED EUROPEO - Il Green Pass italiano e il Digital Green Certificate da oggi si dovrebbero sovrapporre. Sul sito del certificato verde italiano si legge: «Dal 1 luglio la Certificazione verde Covid-19 sarà valida come Eu digital Covid certificate e renderà più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen». I Green Pass emessi dal singolo Paese membro verranno inseriti in un Gateway, piattaforma comunitaria che raccoglie i dati di tutti i certificati. Quelli rilasciati in Italia dopo una sola dose non consentiranno di viaggiare in tutti gli Stati dell’Ue. I commissari europei, nella lettera inviata il 29 giugno ai governi dei 27 Stati, hanno raccomandato «di garantire la libertà di movimento delle persone che hanno recuperato dal Covid o hanno completato il ciclo vaccinale».

VACCINI VALIDI - Non tutti i vaccini sono validi per l’ingresso in Europa: «Gli Stati membri dovranno accettare certificati vaccinali ottenuti con vaccini che hanno ricevuto l’autorizzazione al commercio nell’Unione europea», si legge ancora nelle prescrizioni dei commissari. I Paesi dell’Unione europea, quindi, potranno concedere l’ingresso a persone vaccinate con uno dei quattro farmaci autorizzati dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema): Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson. Anche qui ci sono differenze: al momento alcuni Paesi membri hanno nell’elenco dei vaccini accettati anche il russo Sputnik, mai validato dall’Ema. La piattaforma digitale di riferimento è “ReOpen EU”, dove è possibile verificare le restrizioni vigenti per i vari Paesi, con un codice a colori per la classificazione della situazione epidemiologica.

 

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