«Qui nel Veneto le farmacie hanno le spalle pesanti però nel fine settimana più di tanto non possiamo fare. Sarà dura rispondere a tutte le richieste di test antigenici per il Green pass nei posti di lavoro». Il dottor Andrea Bellon è il presidente di Federfarma Veneto. Non vuole fare l'allarmista in vista di venerdì, quando l'obbligo della certificazione verde nelle aziende diventerà realtà. Però analizza: «Da qui a Natale abbiamo le agende piene, ci stiamo organizzando potenziando il servizio dei test sia dal punto di vista logistico, sia per quanto riguarda l'estensione degli orari. Più di tanto, però, il personale non lo puoi aumentare. E soprattutto al sabato e, ancora di più, alla domenica, diventa problematico garantire il test a tutti coloro che il lunedì devono andare a lavorare e non sono vaccinati. Per questo ci stiamo coordinando con le aziende sanitarie pubbliche che comunque offrono il servizio di tamponi. Dovremo resistere all'onda d'urto, così come, per la verità, siamo riusciti a farlo quando erano soprattutto i turisti a chiederci i test in estate».
Green pass, allarme in Veneto
L'allarme era stato lanciato proprio dal governatore del Veneto, Luca Zaia, che aveva spiegato nei giorni scorsi: «Non possiamo mettere in difficoltà le aziende.
Capitale
La pandemia, mese dopo mese, ha cambiato le farmacie, che hanno guadagnato un ruolo sempre più centrale: nel Lazio, ad esempio, sono coinvolte non solo per i test antigenici, ma anche per i vaccini anti Covid (terza dose compresa) e per quelli anti influenzali. Ecco, ma a Roma l'impatto delle richieste dei test antigenici per il Green pass nei posti di lavoro potrebbe mandare in crisi il sistema? Il presidente di Federfarma nella Capitale, Andrea Cicconetti, taglia corto: «Prima di tutto, a coloro che ogni 48 ore dovranno eseguire il test antigenico per lavorare, va detto: vaccinatevi. Si tratta della cosa migliore anche per la loro salute. Questa la premessa, ma non mi aspetto che a Roma il sistema dei test possa andare in tilt. Poteva succedere un anno fa, quando erano poche le farmacie a eseguirli, ma ormai da noi c'è un'offerta ampissima. Non vedo criticità. Semmai potrebbe esserci qualche problema in cittadine più periferiche, in centri rurali, ma a Roma l'offerta di tamponi è massiccia».