Il generale Figliuolo lascia il suo ruolo di commissario straordinario per l'emergenza Covid. Lo ha annunciato durante la presentazione del libro scritto con Beppe Severgnini «Un italiano», edito da Rizzoli: «Io il 31 comunque voglio passare la mano perché ho un incarico importante come comandante del Covi e mi voglio dedicare a quello. Penso di aver fatto la mia parte, ho visto cose belle e cose meno belle ma basta così - ha detto all'evento all'Auditorium Parco della Musica di Roma -. Sono un tecnico e voglio rimanere un tecnico».
«Perché ho scritto questo libro? Per lasciare traccia di quello che sono - ha detto Figliuolo -.
La strategia Nato
«A livello della Nato sono state date tutte le predisposizioni per mettere in campo i piani graduati di risposta che sono cinque che vanno da tutta la parte est fino a sud est, quindi dai Paesi Baltici alla Turchia - continua Figliuolo -. Questo ci pone in una fase di deterrenza. Abbiamo incrementato tutto il nostro dispositivo e la prontezza delle nostre forze terrestri, aeree e navali. Per esempio abbiamo raddoppiato il dispositivo di vigilanza aerea in Romania e messo in campo le misure di risposta alla crisi così come arrivano per il tramite del consiglio dell'alleanza atlantica e del comandante supremo della Nato. Questo dal punto di vista militare. Abbiamo attivato i nostri comandi, al Covi c'è un team di crisi che è permanente, attivato per seguire l'evoluzione».