Ematologia, case-alloggio per pazienti (e famiglia) che vivono lontano dai centri di cura

Ematologia, case-alloggio per pazienti (e famiglia) che vivono lontano dai centri di cura
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Venerdì 19 Novembre 2021, 17:46

Migliorare la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie: questo è l’obiettivo che da sempre l’AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma - ha perseguito grazie anche ai lasciti solidali con i quali l’Associazione è riuscita a realizzare finora ben 73 Case AIL in diverse regioni italiane, dove sono presenti le sue 82 Sezioni provinciali.

Il malato ematologico deve necessariamente sottoporsi a lunghe terapie, che possono essere garantite soltanto da Centri di Ematologia altamente specializzati.

Per il paziente che risiede lontano dal proprio Centro, queste terapie comportano ulteriori periodi di ricovero, dopo la prima fase di ospedalizzazione. Le Case AIL consentono di evitare questi periodi di ospedalizzazione prolungata e di realizzare economie per la sanità pubblica.

Attualmente, sono 37 le sezioni provinciali che offrono questo servizio, con 73 case alloggio e 3.772 persone ospitate in un anno, di cui 1.647 adulti, 197 bambini e 1.928 familiari. Ogni casa AIL nasce dall’esigenza di fornire al malato e ai suoi familiari un punto di riferimento logistico - in quanto le Case sorgono tutte vicino al Centro di cura - e nello stesso tempo emotivo, grazie al confronto e alla condivisione con i volontari e le altre famiglie presenti. Per questo motivo le Case alloggio sono dotate di strutture e servizi volte ad andare incontro alle necessità di chi soffre, consentendo a pazienti e familiari di vivere con maggior serenità, mentre lottano contro le malattie del sangue. Recenti studi hanno, inoltre dimostrato, una minore incidenza delle infezioni post-trapianto per i pazienti ospitati nelle CASE AIL rispetto a quelli ospedalizzati.

Ogni Casa AIL offre camera e servizio privato, rispettando così l’esigenza di privacy a cui pazienti e familiari hanno diritto. Spazi comuni - nella maggior parte dei casi soggiorni, terrazzi o giardini – sono stati pensati invece per permettere agli ospiti di mantenere una vita di relazione, tanto più necessaria quanto più lunga e complessa è l’esperienza da condividere. Molto spesso sono presenti spazi-gioco per i più piccoli al fine di contribuire al loro benessere offrendo stimoli positivi e di crescita emotiva, seppur nel contesto della malattia. Ambienti su misura, contenitori di giochi, luoghi dove un bimbo può trovare serenità, e conforto, grazie anche alla presenza di volontari disponibili e preparati. Per i pazienti che vivono lontano dal proprio centro di cura, trascorrere il periodo dei trattamenti in day hospital in una Casa AIL anziché in ospedale migliora la propria qualità di vita e quella dei familiari, uno degli obiettivi più importanti dell'AIL.

«Le case AIL rappresentano – dichiara il Prof. Sergio Amadori, Presidente Nazionale AIL – una realtà fondamentale per l’assistenza socio-sanitaria dei malati ematologici in Italia: in queste strutture il paziente può soggiornare in un ambiente confortevole, durante il periodo della cura assieme ai suoi familiari»

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