Natale a rischio contagi, dall'incubazione ai sintomi: come capire se si può andare dai parenti

Natale a rischio contagi, dall'incubazione ai sintomi: come capire se si può andare dai parenti
di Lorena Loiacono
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Martedì 22 Dicembre 2020, 11:44 - Ultimo aggiornamento: 16:05

Mancano due giorni alla Vigilia di Natale, 3 al pranzo di Natale e i dubbi sui contagi Covid sono ancora tanti: se si decide di trascorrere le feste con i parenti o con gli amici, due in più per ogni nucleo famigliare, si rischia il contagio? Per limitare i rischi, tante persone sono in una sorta di quarantena preventiva per evitare problemi: restando in casa, senza incontrare nessuno in questi ultimi giorni prima delle Feste, per scongiurare possibili contagi. Ma quanti sono i giorni di incubazione? Come ci si accorge in tempo di avere i sintomi Covid?

SINTOMI SOSPETTI A far alzare immediatamente l'allerta deve essere l'insorgenza di sintomi influenzali, visto che il Covid si manifesta inizialmente proprio come la semplice influenza.

Quindi n caso di tosse, mal di gola, naso che cola e raffreddore ma anche dolori articolari e muscolari, è sempre meglio non avvicinarsi ad altre persone. Anche perché, qualora si trattasse anche di semplice influenza, andando a contagiare altre persone si complicherebbe comunque la loro situazione. Quindi meglio restare distanti da amici e parenti.

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QUANDO IL SINTOMO NON C'E' Ma non è sempre così semplice riconoscere la presenza dell'avvenuto contagio da Covid: ormai gli italiani lo sanno bene, ci si può contagiare senza manifestare alcun sintomo e comunque essere in grado di contagiare altre persone. Che cosa significa? Significa che resta fondamentale capire i tempi di incubazione del coronavirus, soprattutto se si teme di essersi esposti a rischi di contagio. Vale la pena ricordare che anche solo un viaggio in una metropolitana affollata o una passeggiata in una piazza piena di persone può rappresentare un rischio.

INCUBAZIONE DEL COVID Secondo le informazioni che arrivano dal ministero della salute, costantemente aggiornate in base all'evoluzione della malattia, il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni. Se ci si è resi conto di aver avuto un contatto a rischio, il tampone deve essere eseguito dopo che siano trascorse almeno 72 ore fino a 5 giorni: in questo modo sarà possibile rilevare l'eventuale infezione.

COME CI SI CONTAGIA Il rischio maggiore di contrarre il virus è il contatto stretta con una persona positiva. Il virus infatti si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona infetta e tra le cause principali di trasmissione c'è il droplets, vale a dire quell'effetto aerosol provocato dalle goccioline del respiro attraverso la saliva, la tosse o uno starnuto. Ma ci si può contagiare anche attraverso le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi. Ci si può contagiare anche attraverso le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi.

COME CI SI PROTEGGE Per evitare di entrare in contatto con le pericolose goccioline, è necessario mantenere la distanza di almeno 1 metro dagli altri e coprire la bocca e il naso con un fazzoletto o con un gomito piegato, quando si starnutisce o si tossisce. Oltre il distanziamento fisico, le altre misure importanti per proteggersi sono quella indossare la mascherina e lavarsi spesso le mani.

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