Covid, lo studio: rischi maggiori per le persone sottopeso e obese

Covid, lo studio: rischi maggiori per le persone sottopeso e obese
di Gianluca Cordella
3 Minuti di Lettura
Sabato 2 Luglio 2022, 18:04 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 09:09

Mascherine e distanziamento non passano mai di moda. Così come i vaccini che continuano ad essere altamente consigliati. Ma per schivare il Covid adesso è importante tenere sott'occhio anche il proprio peso. Uno studio condotto dal sito specializzato inglese The Conversation e pubblicato su The lancet diabetes & endocrinology ha portato alla luce una connessione tra i casi di contagio e i chili di una persona. In particolare è stato rilevato che le persone obese e quelle sottopeso hanno più chance di contrarre il virus rispetto a chi invece si trova in una fascia di peso appropriata.

Lo studio

L'obesità viene misurata utilizzando un indice di massa corporea, il BMI, che viene calcolato dividendo il peso di una persona in chilogrammi per la sua altezza in metri al quadrato. Una persona con un BMI inferiore a 18,5 è considerata sottopeso, l'intervallo 18,5-25 configura il peso ottimale, superiore a 25 è considerato sovrappeso e superiore a 30 obeso. E' bene sottolineare che la ricerca è stata condotta a ridosso del lancio della campagna vaccinale su scala mondiale e, non a caso, sulla base dei dati, le persone con BMI di 40 o più alto sono state inserite tra i soggetti più a rischio e, dunque, tra quelli cui concedere la priorità di accesso al vaccino.

Covid: morta una donna di 101 anni non vaccinata, i contagi salgono a 1627

Come anticipato, la ricerca è stata condotta su cartelle cliniche anonime di oltre 9 milioni di persone di età pari o superiore a 18 anni in Inghilterra. I dati coprono il periodo che va dall'8 dicembre del 2020 (data in cui è stato somministrato il primo vaccino contro il Covid nel Regno Unito) al 17 novembre 2021.

Durante questo periodo, 566.461 persone su 9 milioni sono risultate positive al Covid, di cui 32.808 sono state ricoverate in ospedale e 14.389 sono morte. Analizzando i vari incroci dei dati lo studio ha rivelato come i vaccini siano stati altamente efficaci contro gli esiti gravi in tutte le categorie di BMI, dopo la seconda e la terza dose, ma con delle variazioni interessanti. Se ad esempio le percentuali di contrarre il virus in modo grave era ridotte (70%) in maniera pressoché identica tra peso forma, sovrappeso e obesità, nel caso dei sottopeso la percentuale di efficacia scendeva al 50% per i ricoveri e al 40% per i decessi. Circorscrivendo l'analisi invece ai non vaccinati, le persone sottopeso e obese hanno mostrato un rischio di contrarre il virus significativamente più elevato rispetto alle persone con un peso nella norma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA