Covid, a che punto siamo? Burioni: «Guardiamo il Sudafrica e non la Cina. Continuare a vaccinare»

Sulle previsioni di Bill Gates: «Io non sono d’accordo. È impossibile prevedere il futuro»

Covid, a che punto siamo? Burioni: «Guardiamo il Sudafrica e non la Cina. Continuare a vaccinare»
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Lunedì 9 Maggio 2022, 14:49 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 09:09

Bisogna capire cosa sta succedendo il Sudafrica per capire come si sta evolvendo la pandemia. Lì è comparsa la variante sudafricana in due versioni e non è stato imposto il modello Covid zero cinese, spiega il virologo Roberto Burioni, ed è molto importante osservare l'andamento dei contagi nelle prossime settimane. Ma leggiamo cosa ha detto esattamente: «Dobbiamo guardare gli ospedali e le rianimazioni: le cose stanno andando bene. Dobbiamo però anche guardare al Sudafrica. Lì sono apparse due nuove varianti in grado di rinfettare le persone. Il Sudafrica ha fatto una scelta molto particolare, quella di non imporre particolari restrizioni. Per cui in quel Paese il virus probabilmente circolerà. Speriamo che dia dei casi senza dare dei ricoveri. Le prossime settimane saranno molto importanti per capire cosa fanno queste nuove varianti. Incredibilmente là, la variante Omicron, che ci aveva fatto tanto preoccupare in gennaio, è praticamente sparita». Così Roberto Burioni ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3.


 
Sulle nuove sub-varianti di Omicron: «Dobbiamo capire se queste varianti sono più contagiose o semplicemente riescono a rinfettare le persone già infettate. Ancora non lo sappiamo, ma quello che abbiamo visto – anche se sono dati preliminari – è di nuovo che sembra che chi è stato vaccinato abbia una protezione maggiore. Un motivo per continuare a utilizzare il vaccino che abbiamo, che sembra ancora funzionare».


 
Sulle prescrizioni della quarta dose: «Chi ha contratto il Covid dopo aver fatto la terza dose, al momento non deve fare la quarta dose. Invece, chi ha fatto due dosi e contratto il Covid, deve fare la terza dose 120 giorni dopo. Teniamo sempre però le antenne alzate, perché sono conoscenze che stiamo acquisendo ora».
 
Sulle previsioni di Bill Gates sul Covid: «Io non sono d’accordo con Bill Gates, che sarà un genio del computer ma non della virologia. È impossibile prevedere il futuro. Non è il lavoro degli scienziati, ma degli astrologi. Non sappiamo quello che accadrà. Ritengo che l’emergenza di una variante più cattiva si debba scontrare con il fatto di avere in questo momento sul campo delle varianti più buone, ma contagiosissime. Quindi in competizione potrebbero non permettere alla variante più cattiva di emergere, ma non si possono fare previsioni».
 
Sulla situazione in Cina e la decisione di attuare il lockdown: «Le cose in Cina vanno male perché hanno vaccinato poco e male. Hanno vaccinato molto poco gli anziani, che è il problema più grande.

Il fondamento scientifico teorico di un lockdown è impedire la diffusione del virus impedendo le interazioni tra le persone. Un conto è avere un virus che ha la contagiosità dell’influenza, ma qui abbiamo un virus che ha una contagiosità spaventosa. Anche facendo tamponi, qualcuno sfugge. Il contagio è talmente facile e intenso, che è come arginare il mare con uno scoglio».

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