Covid, farmaco anti-cancro potrebbe aiutare casi più gravi: il test su 19 pazienti

Covid, farmaco anti-cancro potrebbe aiutare casi più gravi: il test su 19 pazienti
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Lunedì 8 Giugno 2020, 14:20 - Ultimo aggiornamento: 14:21

Nei pazienti Covid in gravi condizioni bloccare un enzima, chiamato "tirosin chinasi Bruton'" e coinvolto nella 'tempesta infiammatorià che aggrava la sindrome, con un farmaco anticancro - acalabrutinib - può dare benefici, ridurre il deficit di ossigeno e ridurre l'iperinfiammazione deleteria che va in scena nel corpo di questi pazienti compromettendo diversi organi.
E' quanto emerso da un trial clinico preliminare su 19 pazienti gravi ricoverati per Covid e in carenza di ossigeno, i cui risultati sono apparsi sulla rivista Science Immunology. Condotto da esperti del Center for Cancer Research at the National Cancer Institute (NCI), in collaborazione con ricercatori del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), istituti entrambi parte dei National Institutes of Health (NIH) statunitensi, lo studio ha permesso di avviare la progettazione di un trial clinico di dimensioni maggiori per testare l'efficacia del farmaco oncologico nei pazienti Covid in gravi condizioni.

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Acalabrutinib è un inibitore specifico della tirosin chinasi Bruton che gioca un ruolo chiave nello stimolare delle cellule immunitarie - i macrofagi - a produrre interleuchina-6, una delle molecole principali che dà vita all'eccesso di infiammazione deleteria nei pazienti Covid. I ricercatori hanno visto che la tirosin chinasi Bruton è iperattiva nei pazienti Covid gravi e quindi hanno pensato che spegnerla potesse funzionare nel tenere sotto controllo la malattia. Usando acalabrutinib sui 19 pazienti, gli esperti hanno riscontrato già dopo 1-3 giorni di somministrazione la riduzione dell'infiammazione e delle difficoltà respiratorie, con riduzione del bisogno di ossigeno da parte dei pazienti. Ovviamente si tratta di uno studio solo preliminare che andrà confermato su un maggior numero di pazienti.

 

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