«Covid seconda causa di morte a marzo e aprile 2020, primi i tumori»: i dati Istat

dati istat, cause di morte a marzo e aprile 2020
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Mercoledì 21 Aprile 2021, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 00:57

Nel periodo che va da marzo ad aprile 2020 il Covid è stata la seconda causa di morte subito dopo i tumori. Lo rivelano i dati Istat. Dall'indagine statistica è inoltre emerso che «oltre al Covid-19, i decessi aumentano per quasi tutte le principali cause di morte rispetto a quanto osservato nello stesso periodo del quinquennio precedente». L'incremento più importante nella frequenza dei decessi «si osserva per polmoniti e influenza. Per questo gruppo di cause, rappresentato per oltre il 95% da polmoniti, la frequenza dei morti è tre volte superiore a quella osservata in media nel periodo 2015-2019 (7.610 rispetto a 2.445). A tale aumento si accompagna anche la crescita dei decessi dovuti alle altre patologie a carico dell'apparato respiratorio (+26%), rilevata sia per le malattie croniche broncopolmonari che per il complesso delle restanti malattie respiratorie».

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Mentre non sono stati rilevati incrementi di morti per tumori e malattie infettive, si è registrato un aumento di decessi legato a «demenze e malattia di Alzheimer (+49%), a malattie cardiache ipertensive (+40%), al diabete (+41%), così come si ha un incremento per sintomi segni e cause mal definite o sconosciute (+43%)».

Invece fa sapere l'Istat «le cause di morte ascrivibili al sistema circolatorio mostrano incrementi più contenuti, come nel caso delle malattie cerebrovascolari (+13%), delle malattie cardiache ischemiche (+5%) e delle restanti malattie circolatorie (+10%); tuttavia, trattandosi di cause molto frequenti nella popolazione e ricordando che l'eccesso di mortalità si è verificato in aree circoscritte del Paese, gli incrementi in termini assoluti risultano comunque piuttosto rilevanti (nel complesso circa 3.600 decessi in più)».

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 Il decremento osservato nella frequenza dei decessi per cause esterne (-161 decessi, corrispondenti a -4%) rappresenta invece «un effetto del lockdown che ha determinato una drastica riduzione della circolazione stradale». Questo in tutte le fasce di età ma in particolare per quelle sotto i 65 anni, si osservano 214 decessi in meno (dei quali 178 tra gli uomini) con una riduzione di circa il 60% rispetto alla media 2015-2019. In calo anche i suicidi, «più marcatamente fino ai 64 anni di età, classe in cui tale causa di morte risulta più frequente: -19% tra gli uomini e -27% tra le donne, con una riduzione totale di 89 casi». Omicidi e aggressioni si riducono «in particolare prima dei 65 anni di età (-36% di decessi), ma con una differenza per genere. Se tra gli uomini, si ha una riduzione del 58% (da 29 a 12), tra le donne si registra un lieve aumento (da 12 a 14 decessi)». Il report giustifica il fenomeno con l'obbligo di permanenza in casa durante i mesi di marzo e aprile 2020 che avrebbe determinato una crescita dei femminicidi all'interno delle mura domestiche.

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