A cinque settimane dal ritorno di gran parte delle Regioni in fascia gialla e dalla riapertura delle scuole per la prima volta oggi si avverte un incremento corposo preoccupante del numero dei nuovi casi positivi. Siamo tornati sopra quota 15mila (15.146), sono 2.190 in più rispetto a ieri, ma soprattutto sono 1.487 in più di giovedì scorso (i confronti è meglio sempre farli tra gli stessi giorni della settimana). Il tasso dei positivi sale, arriva al 5,2 per cento. Questo rimbalzo potrebbe mostrare i primi effetti della diffusione delle varianti e annunciare che l’Italia rischia di seguire la strada della Germania, del Regno Unito, della Spagna e del Portogallo. In linea teorica potrebbe semplicemente essere un’anomalia statistica, ma ci sono alcuni elementi che fanno capire che qualcosa sta succedendo.
Campania e Lombardia le regioni più colpite
C’è una regione, la Campania, che da diversi giorni segna un un alto numero dei nuovi casi: anche oggi sono 1.694, il dato più elevato tra tutte le regioni se si esclude la Lombardia. La curva è stabile ma sempre a una quota molto alta. E il governatore Vincenzo De Luca osserva: «Siamo alla vigilia di un fine settimana nel quale avremo il Carnevale e la festa di San Valentino.
Pregliasco: «Varianti sono problema concreto»
Spiega il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano: «Ormai è finito l’effetto dei decreti di Natale, quindi potenzialmente il rischio di diffusione del virus è aumentato. Questo ci chiede di mantenere altissimo il livello di prudenza. In qualche modo ciò che sta avvenendo ce lo potevamo aspettare. C’è anche il rischio, come d’altra parte è fisiologico, che il dato dei positivi sia sottostimato. Sul fronte delle varianti, come abbiamo già visto in altri Paesi europei, il problema è concreto, bisogna avere la capacità di intervenire in modo sartoriale, chiudere tempestivamente, come si è fatto a Perugia, le zone in cui viene rilevata la diffusione di una variante».