Covid, in Italia il contagio rallenta: ma in Spagna e Portogallo è già terza ondata

Covid, frena il contagio in Italia: ma in Spagna e Portogallo è già terza ondata
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 22 Gennaio 2021, 15:59 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 13:41

Le giornate in fascia rossa e arancione, durante il periodo delle feste, hanno funzionato: in Italia l'indice di trasmissione è tornato sotto a 1, l'incidenza dei casi di coronavirus sui 100mila abitanti, dopo molte settimane, è diminuita. Anche le regioni segnano un Rt in calo; il Lazio e la Campania, ad esempio, si trovano sotto a 1. Eppure, l'Italia, che ha vissuto vari picchi dei contagi e dei ricoveri - soprattutto a novembre - che l'avevano fatta diventare (di nuovo) la grande malata di Europa, ora guarda con preoccupazione a ciò che sta succedendo nel resto del continente.

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Questa epidemia ci ha fatto imparare che ciò che vediamo succedere nei Paesi vicini spesso è la fotografia di quanto avverrà anche in Italia. E non ci sono solo i casi del Regno Unito (oltre 60mila positivi al giorno e la pressione della variante inglese) e della Germania, costrette a chiusure rigorose.

L'allarme arriva soprattutto dalla penisola iberica, dove il contagio appare fuori controllo, come già era successo dopo l'estate (quanto meno in Spagna).

Terza ondata in Portogallo e Spagna

Il Portogallo, che fino ad oggi aveva controllato la pandemia, ora si trova con gli ospedali allo stremo e ha chiuso tutte le scuole, asili compresi. Sta viaggiando a 10mila casi al giorno, un dato molto alto per una Nazione che ha un numero di abitanti simile alla Lombardia. Nelle ultime rilevazione dell'Ecdc (l'agenzia europea), il Portogallo ha una incidenza di casi su 100mila abitanti (su un periodo di 14 giorni)  quasi quadruplo di quello italiano: 1.215 rispetto a 374. Simile la situazione in Spagna: El Mundo parla di "livello di rischio massimo" per le terapie intensive occupate da pazienti Covid, gli esperti chiedono chiusure severe in 13 comunità autonome. La curva dei contagi sta salendo verso l'alto in modo drammatico, con 40,000 casi positivi al giorno. L'incidenza su base bisettimanale è quasi il triplo di quella italiana. Ma il record di contagi - con una situazione fotocopia di quella della vicina Gran Bretagna - è in Irlanda, dove l'incidenza ormai è cinque volte più alta di quella del nostro Paese.

Questi segnali ci fanno capire che, fino a quando la campagna di vaccinazione in Italia non avrà raggiunto percentuali consistenti, il rischio di una ripartenza del contagio, simile a quella della Penisola iberica, è evidente, anche a causa delle nuove varianti che si trasmettono molto più facilmente. Gli ultimi dati, inoltre, che vedono una leggere frenata del contagio, sono riferiti al periodo festivo, quandoi tutte le scuole erano chiuse. Gli effetti della ripresa delle lezioni in presenza (quanto meno alle elementari e alle medie) sono un'incognita.

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