Quella di ieri è stata una giornata importante sul fronte del Covid. Il lieve ma costante aumento dei contagi (arrivati a quasi 6.000, molti in Friuli) sta spingendo le autorità a tentare di schiacciare sul nascere una possibile nuova ondata. L’obiettivo è chiaro: evitare a Natale i 150/200 decessi giornalieri che oggi già affliggono la Gran Bretagna o la Germania.
Covid, i bambini ora sono i più colpiti. «Vacciniamo anche loro»
Di qui le due mosse emerse ieri. La prima: entro metà dicembre dovrebbe iniziare la vaccinazione dei bambini italiani fra i 5 e gli 11 anni. La seconda: sarà accelerata la somministrazione della terza dose che potrà essere sollecitata dalle Regioni anche via telefono mentre le iniezioni potranno essere fatte negli hub anche senza prenotazione e dai medici di famiglia ai fragili e a tutti coloro che hanno più di 60 anni ma anche agli insegnanti purché siano passati sei mesi dalla seconda dose.
L’OFFENSIVA
A darne notizia sono stati il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, il professor Franco Locatelli e il commissario all’emergenza Covid, il generale Francesco Figliuolo.
Figliuolo invece ha inviato una lunga circolare alle Regioni per spingerle a stringere i tempi sulle terze dosi che finora sono state utilizzate da 1.859.110 italiani, fra i quali da ieri anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
NON PERDERE TEMPO
In sintesi il generale Figliuolo, dopo aver chiarito che la disponibilità di dosi è ampia e che l’aumento dei contagi obbliga tutti a non perdere tempo, chiede alle Regione di accelerare su tutti i fronti. Come? Intanto Figliuolo suggerisce di avvertire le persone da vaccinare via telefono (come del resto già succede in molte Regioni a partire dal Lazio) e poi di rendere disponibili gli hub senza prenotazione nonché di utilizzare massicciamente il canale dei medici di famiglia. Figliuolo ribadisce che la terza dose va fatta innanzitutto dai fragili e da chi ha più di 60 anni ma anche dagli appartenenti a quelle categorie per le quali il vaccino è obbligatorio come i sanitari e gli insegnanti a patto che siano trascorsi 6 mesi dalla seconda dose. Il generale infine invita le Regioni a preparare per tempo la vaccinazione dei bambini che dovrebbero partire, come detto, prima di Natale.
Su tutti questi temi oggi Locatelli e Figliuolo terranno una conferenza stampa assieme al ministro della Salute, Roberto Speranza.
Sul fronte del Covid va riferita anche una novità che riguarda chi si è vaccinato all’estero con il russo Sputnik o il cinese Sinovac, farmaci non riconosciuti ufficialmente dall’Ue. Ebbene, in questi casi si può ottenere un richiamo (booster, che non è la terza dose) dopo 28 giorni ed entro 6 mesi dalla vaccinazione originaria. Se si preferisce, passati sei mesi dalla vaccinazione russa o cinese si può fare un ciclo a base di Pfizer o Moderna.
Resta da riferire infine dell’allarme della Organizzazione Mondiale della Sanità secondo la quale l’Europa è al centro della quarta ondata di Covid-19 con un aumento dei casi del 55% nell’ultimo mese. E in effetti in alcuni Paesi europei la situazione è critica. Se in Italia a ieri la media settimanale dei contagi su 100.000 abitanti era a quota 71, in Germania ne sono stati registrati 281, 294 in Slovenia, 299 in Danimarca, 354 in Grecia, 407 in Austria, 449 in Olanda e 467 in Gran Bretagna. Di qui l’ennesimo appello dell’Agenzia europea del farmaco, l’Ema: «È di assoluta importanza vaccinarsi - si legge in una nota dell’ente - perché nessuno è protetto fino a quando tutti saranno protetti».
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