Covid, Gran Bretagna in allarme: «Prepariamoci a una nuova ondata devastante»

Un monitoraggio del King’s College di Londra segnalava 349 mila contagi al giorno e 4,2 milioni di persone positive, come nella fase più acuta di Capodanno

Covid, Gran Bretagna in allarme: «Prepariamoci a una nuova ondata devastante»
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Lunedì 3 Ottobre 2022, 17:23

Il 13 luglio il numero delle vittime di Covid in Gran Bretagna ha raggiunto il triste primato: 200 mila da inizio pandemia, record europeo in valore assoluto ma inferiore all’Italia in rapporto al numero di abitanti. Gli appelli a reintrodurre le mascherine da parte di medici sono caduti nel vuoto, un monitoraggio del King’s College di Londra segnalava 349 mila contagi al giorno e 4,2 milioni di persone positive, come nella fase più acuta di Capodanno. Ma lo scenario che si presenta ora, avvertono gli esperti, è da stato di emergenza: il Regno Unito è all’inizio di una nuova ondata «devastante» che questo inverno potrebbe paralizzare il sistema sanitario nazionale «già in ginocchio». Colpa delle varianti di Omicron in grado di aggirare l’immunità, considerato che nella settimana dal 12 al 17 settembre i casi sono aumentati del 14%.

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POCHI TEST

In un approfondimento pubblicato dal quotidiano Daily Mail vengono riportati i primi dati che rivelano come le nuove sottovarianti di Omicron si stiano «evolvendo», sgretolando il muro di immunità creato dalle vaccinazioni e dalle infezioni.

Alcuni scienziati temono che le nuove varianti «immuno-evasive» possano causare «problemi reali» alla sanità che in inverno deve affrontare anche i picchi influenzali oltre al preventivato aumento fisiologico del coronavirus. Per molti esperti, infatti, «l’ondata autunnale è inevitabile». Nonostante i timori di una recrudescenza, però, è improbabile che il governo guidato da Liz Truss riporti le restrizioni dell’era della pandemia considerato che il tasso di immunità ha depotenziato la malattia rendendola molto simile a un’influenza.

 

I numeri in ogni caso preoccupano: circa 1,1 milioni di britannici sono attualmente infetti, stimano gli statistici, con un primo balzo a metà luglio quando l’ondata estiva ha raggiunto il picco e i ministri hanno dovuto affrontare richieste di reintrodurre alcune misure restrittive eliminate dal governo nell’ambito della strategia «convivere con il Covid». Gli esperti ascoltati dal Daily Mail sostengono che una riduzione del numero dei test e un inadeguato monitoraggio delle nuove sottovarianti immunitarie hanno creato la «tempesta perfetta» favorendo un altro picco dei contagi. «Sembra che siamo all’inizio della prossima ondata e questa volta ha colpito gli anziani leggermente prima dell’ultima», spiega a The Independent il professor Tim Spector, epidemiologo e co-fondatore dell’app Covid Zoe. Aggiungendo che i sintomi si presentano in modo leggermente diverso, perciò molti non pensano di essere contagiati e non si sottopongono al test. «Molte persone stanno ancora utilizzando le linee guida del governo su sintomi che sono sbagliati», afferma il professor Spector. «Nei due terzi dei casi il primo campanello d’allarme è il mal di gola, febbre e perdita dell’olfatto sono davvero rare ora. Quindi si è portati a pensare a un semplice raffreddore».

CONTROMISURE

Per il professor Lawrence Young, virologo dell’Università di Warwick, «è calata l’attenzione sui test anti Covid e questo è un problema. Possiamo rilevare varianti o sapere cosa sta succedendo eseguendo il sequenziamento dai test molecolari e ciò non sta accadendo neanche lontanamente nella misura in cui avveniva un anno fa. Le persone avranno varie infezioni durante l’inverno, ma non sapranno di cosa si tratta perché non sono disponibili esami gratuiti». Gli scienziati hanno scoperto che le nuove varianti di Omicron - BA.2.75.2 derivato da BA.2 e BQ1.1 derivato da BA.5 - sono state in grado di sfuggire parzialmente al sistema immunitario. «L’aspetto interessante di queste mutazioni è che, sebbene siano leggermente diverse nel modo in cui sono nate, hanno apportato le stesse modifiche per aggirare il sistema immunitario del corpo», sottolinea il professor Young. «La preoccupazione principale è che, dai primi dati, rileviamo come queste varianti stiano causando un leggero aumento delle infezioni. In un certo senso, c’era da aspettarselo, ma dimostra che non siamo ancora fuori pericolo con questo virus, purtroppo». Spector e Young, scrive il Daily Mail, hanno chiesto al governo di inviare «messaggi più forti e proattivi» in vista dell’inverno incombente. Il professor Young, rilanciando gli appelli degli esperti di salute pubblica, ha esortato i cittadini a sottoporsi alle vaccinazioni di richiamo: i nuovi sieri bivalenti combattono molteplici varianti e questa «è la chiave per prevenire un’ondata devastante». Il virologo ha anche chiesto di reintrodurre l’uso della mascherina «negli spazi interni affollati e nelle aree scarsamente ventilate».

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