Ammalarsi di Covid-19 può comportare una momentanea ridotta fertilità negli uomini. Infatti, la motilità e il numero degli spermatozoi potrebbero essere compromessi per almeno 6 mesi. È questo il risultato di una ricerca coordinata dal Genk Institute for Fertility Technology pubblicata sulla rivista scientifica Fertility and Sterility. Il lavoro è stato condotto su 118 uomini che erano stati infettati dal virus Sars Cov-2 durante la prima ondata.
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Gli studiosi hanno potuto accertare come l’Rna di Sars Cov-2 non fosse presente negli spermatozoi, ma hanno notato la compromissione di motilità e del loro numero sia nel breve periodo sia due mesi dopo.
Per gli studiosi, le forme più gravi dell’infezione da Sars Cov-2 sono state legate, comunque, a punteggi di motilità e morfologia degli spermatozoi più basso.
La conferma di questi effetti arriva anche da un lavoro dell’Università della Georgia pubblicato su Nature Reviews Urology: il virus potrebbe infettare le cellule dei testicoli, danneggiandole. Per i ricercatori ci sono evidenze di alcuni casi di orchite indotta da Sars Cov-2, livelli ormonali alterati e danni ai testicoli.
Un lavoro della Boston University School of Public Health che è stato pubblicato sull'American Journal of Epidemiology ha fatto invece un paragone tra uomini e donne sulla fertilità. Il vaccino non sembra, in entrambi i sessi, influenzarla. Ma l’infezione da Covid, nei maschi, sì. Nello studio è emerso che i tassi di fertilità tra le donne che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino erano quasi identici alle partecipanti non vaccinate. La fecondabilità era simile anche per i partner maschi che avevano ricevuto almeno una dose di un vaccino Covid-19 rispetto ai non vaccinati.
Sebbene l'infezione da Covid-19 non fosse fortemente associata alla fertilità, gli uomini risultati positivi al Covid-19 entro 60 giorni avevano una fertilità ridotta rispetto a quelli che non erano mai risultati positivi o a quelli che erano risultati positivi almeno due mesi prima.
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