Covid, Crisanti: «Male situazione ricoveri: come a inizio marzo quando ci fu il lockdown. Due settimane per capire se misure funzionano»

Crisanti: «Ricoveri? Come a inizio marzo quando ci fu il lockdown. Due settimane per capire se misure funzionano»
di Lorena Loiacono
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Sabato 24 Ottobre 2020, 18:33 - Ultimo aggiornamento: 25 Ottobre, 07:21

Primo weekend di coprifuoco e i dati che salgono, arrivando a 19.644 contagi in 24 ore. E i decessi, in 24 ore, sono stati 151.

Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, siamo arrivati a quasi 20mila contagi, la curva non si arresta?

«No, i contagi non si fermano. E soprattutto dobbiamo anche dire che i dati, elaborati oggi, risentono del giorno di festa».

Che significa?

«Possiamo immaginare che se non fosse stato sabato il numero sarebbe stato anche più alto».

A che cosa stiamo andando incontro?

«Chi può dirlo? La prossima settimana possiamo arrivare anche a 25mila».

Le misure restrittive come il coprifuoco e le scuole superiori, che da lunedì frequenteranno al 50%, serviranno a fermare i contagi?

«Non lo sappiamo, la verità è questa.

Dobbiamo aspettare due settimane per vedere se le misure messe in atto funzionano oppure no. Direi comunque che tutto ciò che limita il contatto interpersonale può aiutare”.

Negli ospedali com’è la situazione?

«Negli ospedali vediamo gli effetti di una situazione pregressa. Se le nuove restrizioni alleggeriranno il carico sugli ospedali lo vedremo tra due settimane».

Come vanno i ricoveri?

«In quanto ai ricoveri e ai pazienti in terapia intensive siamo più o meno alla situazione di febbraio, alla prima settimana di marzo».

Ma la prima settimana di marzo, l’Italia è andata in lockdown.

«Sì».

Quindi non non vanno affatto bene i ricoveri?

«Non vanno bene, no».

La prossima settimana ci sarà la festa di Halloween e nei negozi inizia il Natale, come vanno gestite queste situazioni?

«Bisogna incrementare le misure di sicurezza nei negozi, di festeggiare non è il momento. Per quanto riguarda il Natale vedremo, tra un paio di settimane capiremo l’impatto di queste prime chiusure e capiremo come muoverci verso dicembre».

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