Covid, rientri dall'estero: cosa fare e come comunicare con l'Asl

Covid, rientri dall'estero: cosa fare e come comunicare con l'Asl
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Sabato 15 Agosto 2020, 00:38

LA PARTENZA
Tampone nel Paese estero

Prima di imbarcarsi in aereo o in nave al rientro dalle vacanze o dal soggiorno di lavoro dai quattro paesi (Grecia, Spagna, Malta o Croazia) dove aumentano i casi di coronavirus, si può effettuare un tampone in un laboratorio di questi Paesi e presentare il risultato alle autorità competenti negli scali di partenza. La certificazione da realizzare, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio italiano, per mezzo di tampone, deve dare esito negativo. Al contrario non si potrà partire. A questo punto, una volta rientrati in Italia non sarà necessario effettuare un nuovo tampone. Tuttavia quello realizzato dal paese di partenza (Grecia, Spagna, Malta o Croazia) dovrà essere consegnato all’Asl territorialmente competente. 

L'ARRIVO
Test al rientro in uno scalo nazionale

Se non si riesce a effettuare il tampone che certifichi la negatività al coronavirus prima della partenza dalla Grecia, dalla Spagna, da Malta oppure dalla Croazia, è stata prevista una seconda opzione alternativa. Per questo motivo chi ha trascorso un periodo di vacanze o di lavoro nei quattro paesi sopra elencati potrà imbarcarsi ed effettuare l’esame all’arrivo in Italia, nei principali porti o aeroporti nazionali (non tutti però offrono questa possibilità. Vi è poi l’obbligo di inviare copia del risultato dell’esame all’Asl territorialmente competente. In molti scali comunque dei piccoli laboratori sono in fase di allestimento. Già la prossima settimana saranno attivi in tutti i principali scali italiani.

L'ISOLAMENTO
L’esame nella Regione in cui si vive 

Vi è anche una terza opzione. Se non si è effettuato il tampone per il Covid-19 prima di partire da Grecia, Spagna, Malta o Croazia, o se i viaggiatori che arrivano sempre da quei Paesi non lo possono effettuare all’atterraggio in uno scalo italiano, lo si può realizzare nella regione in cui si vive: «Una volta arrivato in Italia - si legge sul sito www.salute.gov.it - è necessario telefonare ai numeri regionali presenti sul sito web del Ministero della Salute consultabili nella sezione “ A chi rivolgersi”». È obbligatorio comunicare all’Asl di competenza il risultato del test entro 48 ore dall’arrivo nel territorio nazionale. Nel frattempo, prima di ottenere il responso dell’esame, è necessario rispettare un periodo di isolamento (non per Emilia Romagna e Lombardia), che verrà meno dopo l’eventuale risultato negativo.

IL DIVIETO
Chi risulta positivo non può partire

È sicuramente la peggiore delle ipotesi: ammalarsi. Ovvero contrarre il covid-19 durante la vacanza. In questo caso è vietato partire per chi risulta essere positivo al coronavirus. Perciò nell’ipotesi in cui si sia effettuato un tampone in Grecia, Spagna, Croazia o Malta, e questo sia risultato positivo al covid, è vietato imbarcarsi sull’aereo o sulla nave. Di fatto la possibilità concreta di contagiare gli altri passeggeri a bordo è estremamente elevata, dunque le autorità non consentono in nessun caso alla persona infetta di salire a bordo. 
In generale, il Ministero della Salute ha messo a disposizione tutta una serie di numeri telefonici per richiedere informazioni per gli italiani che si trovano all’estero. Eccoli: +39 0232008345 - +39 0289619015 - +39 0283905385 
 

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