Coronavirus, Nature conferma: meno aggressivo nelle donne grazie a "super cellule" del sistema immunitario

Coronavirus, meno aggressivo nelle donne? Merito delle "super cellule" del sistema immunitario
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Agosto 2020, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 18:20

Se il Covid-19 tende a essere più grave negli uomini che nelle donne, la spiegazione si trova nel sistema immunitario. Le pazienti femminili hanno mostrato infatti di avere una più forte e sostenuta risposta delle cellule T (o linfociti T), una parte essenziale del sistema di difesa dell'organismo, che tra i loro compiti hanno anche quello di uccidere le cellule infettate. Lo spiegano sulla rivista Nature i ricercatori dell'università di Yale. Il gruppo guidato da Akiko Iwasaki ha studiato 98 pazienti dai 18 anni in su, con un'età media di 61-64 anni, ricoverati allo Yale New Haven Hospital con sintomi da lievi a moderati a positivi al coronavirus. In questo modo hanno visto che una cattiva risposta delle cellule T è collegata ad una malattia più grave negli uomini.

Covid, la prima malata di Roma: «Combatto ancora con dolori e fatica, i vicini hanno paura di me»

 


Già nei mesi scorsi si era osservato che i malati di Covid-19 avevano elevati livelli di citochine e chemochine (molecole fondamentali nel regolare e attivare i meccanismi difensivi e processi infiammatori) rispetto a chi non aveva contratto il virus. Tuttavia, alcuni di questi fattori e molecole sono risultati maggiori negli uomini, mentre nelle donne livelli più alti di risposta immunitaria innata data dalle citochine sono risultati collegati ad una malattia più forte. Secondo lo studio i pazienti maschili potrebbero trarre beneficio da terapie che aumentano la risposta delle cellule T mentre le donne da farmaci che mitighino la prima risposta immunitaria innata. Tuttavia, concludono i ricercatori, non è possibile scartare altri possibili fattori che incidano sul rischio di avere una forma più forte di malattia nei due sessi.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA