Coronavirus, Oms: «Nuova fase, ora virus spinto da contagi under 40». Diversi cluster nei macelli

Coronavirus, Oms: «Numerosi focolai negli impianti di lavorazione della carne»
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Martedì 18 Agosto 2020, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 21:01

Nuova fase per la pandemia di Covid-19: ora il virus è spinto dai contagi nei giovani sotto i 40 anni e con un maggior il rischio per le fasce più vulnerabili. Lo ha detto Takeshi Kasai, direttore dell'ufficio del Pacifico Occidentale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ( Oms) in una conferenza stampa. «L'epidemia sta cambiando - ha affermato - e le persone di 20, 30, 40 anni stanno sempre di più pilotando la diffusione. Molti non sanno di essere infetti e ciò aumenta il rischio di contagio dei più vulnerabili». L'osservazione sull'età dei contagiati vale anche per l'Italia, come conferma l'ultimo report dell'Iss, riferito alla settimana fino all'11 agosto, che ha registrato un'età mediana dei nuovi casi intorno a 34 anni.

Secondo il bollettino dell'Oms dall'inizio dell'epidemia al 16 agosto ci sono stati 21,2 milioni di casi confermati di Covid-19, con 761mila morti. A guidare l'aumento visto nell'ultima settimana sono il sud est dell'Asia e il Mediterraneo orientale, mentre in Europa e in America l'aumento dei casi è sostanzialmente stabile. In calo invece del 27% rispetto alla settimana precedente i contagi in Africa. 



Il virus viaggia negli impianti di lavorazione della carne. A dirlo è l'Organizzazione Mondiale della Sanità che, nel tirare le somme sull'andamento del coronavirus ha evidenziato come «diversi cluster di Covid-19, che hanno contribuito alla rinascita dei casi, siano stati segnalati in impianti di lavorazione e confezionamento della carne in diversi Paesi, tra cui Belgio, Danimarca e Germania». Le condizioni di lavoro in queste industrie e l’ambiente refrigerato permette, infatti, al virus di sopravvivere maggiormente. 

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L'Oms ha notato come, nonostante non ci sia stato un vero e proprio cambiamento nel trend degli ultimi sette giorni, un certo numero di paesi «sta mostrando una rinascita dei contagi, compresi Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito». In Italia alcuni mesi fa c'è stato un caso di contagio nella Siciliani spa, azienda di lavorazione carni di Palo Del Colle, nel barese, dove decine di dipendenti del reparto macellazione si sono ammalati. Settanta contagi e duecento in quarantena anche in cinque macelli nel mantovano, lo scorso luglio. L'attenzione su questi luoghi è massima, anche perché mantenere le distanze tra i lavoratori è praticamente impossibile: la catena di montaggio non permette il distanziamento sociale e il rischio di contagio è alto. Negli Stati Uniti sono 180 gli impianti di macellazione della carne colpiti dal Coronavirus, con oltre 24.000 contagi e poco meno di cento vittime. 
 

 

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