Coronavirus, boom di disturbi del sonno: i consigli dell'esperto per dormire meglio

Coronavirus: è boom di disturbi del sonno, ecco come fare per dormire meglio
di Giampiero Valenza
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 13:19

La quarantena per il contrasto del contagio da Covid-19 sta causando un 'boom' dei disturbi del sonno. Un aumento che ha visto chi si occupa dell'igiene del riposo notturno di correre ai ripari. E’ per questo motivo che l’Aims, l’Associazione italiana di medicina del sonno, ha attivato anche un punto di ascolto per cercare di capire come aiutare chi sente di aver cambiato il proprio sonno. Per il professor Giuseppe Plazzi, presidente dell'Aims e docente di neurologia all'Università di Bologna, "dai dati preliminari sembra che le persone dormano meno". 

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Per il ritorno alla normalità bisognerebbe, spiega Piazzi, "attenersi a un ritmo di vita il più vicino possibile a quello di una fase normale. Non bisogna non fare troppo tardi la sera, non dormire troppo la mattina e fare un sonnellino ristoratore durante il giorno, con una durata tra i 15 e i 20 minuti. Bisogna poi far coincidere questo ritmo con un’alimentazione equilibrata". 

E' possibile contattare il punto di ascolto via e-mail o via skype (attraverso l’indirizzo aims.sonnomed@gmail.com), con gli esperti dell'Aims che sono disponibili dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 11 e dalle 18 alle 19.

Che ci sia un boom di disturbi del sonno è testimoniato dai centri che hanno riaperto alle loro visite non urgenti. Uno di questi è il Centro di Medicina del sonno dell'Irccs Sacro Cuore don Calabria di Negrar di Valpolicella (Verona), diretto dal neurologo Gianluca Rossato. “Abbiamo ripreso a lavorare da circa 10 giorni e ci siamo trovati, tra telefonate ed e-mail, almeno un 20% in più di richieste di visite mediche”, spiega. 

Dottor Rossato, cosa si intende per disturbo del sonno?

"Per disturbo del sonno si intende ciò che va ad alterare la qualità e la stabilità del nostro sonno, all’interno del quale ci sono diverse malattie, tra cui anche l’insonnia, che è l’incapacità di avere un sonno adeguato per qualità e quantità, con soggetti che hanno molti risvegli o che fanno fatica ad addormentarsi. Normalmente colpisce tra il 10 e il 15% della popolazione generale, mentre quasi il 40% degli italiani ha almeno un episodio di insonnia all’anno. Diventa una patologia quando dura per almeno 3 notti a settimana e prosegue per mesi, almeno più di 30 giorni. È una patologia cronica se supera l’anno".
 



I rimedi fitoterapici possono funzionare?

"La fitoterapia è un primo trattamento da banco che i pazienti già effettuano normalmente prima di fare una visita medica. Di solito usano escolzia, valeriana, luppolo, lavanda: ci sono moltissimi prodotti. E ci sono anche gli integratori come quelli con magnesio e triptofano, che sono utili per il sonno".

Qual è l’errore da evitare?

"La prima cosa da evitare è l’autoprescrizione di farmaci ipnotici come le benzodiazepine. Può capitare che si chiedano ai parenti o agli amici farmaci per l’insonnia: questi farmaci, invece, vanno prescritti dallo specialista".

C’è un rimedio che funziona specie per il post-lockdown?

"Il trattamento più opportuno, che come centri di medicina del sonno prescriviamo, è un approccio psicoterapico di tipo cognitivo-comportamentale. E’ una correzione del comportamento del sonno. E’ una terapia importante, in questo periodo di lockdown, perché la maggior parte dei soggetti ha l'insonnia, che è un elemento di origine comportamentale. Poi abbiamo anche una parte cognitiva, legata al fatto che l’isolamento ha cambiato i nostri parametri. Ci sono casi in cui si è subito un trauma psico-affettivo, non si sa come ristrutturare il futuro e bisogna riprendere fiducia nell’uscire e avere contatti umani”

Ci sono regole che si possono seguire per l’igiene del sonno?

"Prima di tutto bisogna mantenere orari regolari, sia quando ci si sveglia sia di quando si va a dormire. La stanza da letto deve essere usata solo per dormire o per l’attività sessuale, non per guardare la tv. La stanza da letto, in sostanza, va associata al comportamento del sonno. Deve essere buia, silenziosa e fresca. Inoltre, non si portano smartphone e tablet in camera perché emettono una luminescenza che tende a ridurre la produzione endogena di melatonina. Il consiglio è alle 21 di chiudere smartphone, tablet, pc. Si può però usare l’e-reader o un libro. La tv, non nella stanza da letto ma in salotto, è consentita".

Ci sono regole da seguire per un’alimentazione salva-sonno?

"La cena non deve essere troppo abbondante ma neanche troppo leggera.
Si devono evitare le sostanze con glutammato, i cibi piccanti e quelli complessi. Si può mangiare un piatto di pasta, carne bianca, insalata ed evitare se possibile i fritti e quelli che spingono ad avere molta sete. Ovviamente sono da demonizzare caffè, energy drink e bevande con caffeina".

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