Una coppia di anziani (entrambi positivi) infrange le regole di quarantena e si gode i siti turistici della Cina: così è diventata il fulcro dell'ultimo cluster Covid-19 del paese, spingendo le autorità a intraprendere un massiccio esercizio di tracciamento e test dei contatti. La Cina, l'ultima resistenza di diversi cosiddetti paesi “Covid Zero” che cercano di eliminare il virus, sta assistendo a un altro focolaio. La rinascita, questa volta nelle sue province nordoccidentali, arriva pochi giorni dopo che la Cina ha contenuto due focolai separati della variante Delta nelle sue province nord-orientali e costiere.
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L'ultima ondata di casi è stata collegata a due docenti universitari in pensione di Shanghai, che hanno iniziato un viaggio con molti altri amici all'inizio di ottobre e sono stati trovati infetti giorni dopo nella provincia dello Shaanxi, secondo i resoconti dei media locali.
I due sono partiti comunque, senza informare le autorità, e hanno proseguito per lo Shaanxi. Il giorno dopo sono stati nuovamente testati e sono risultati infetti. Mentre aspettavano quel risultato, hanno viaggiato per la capitale della provincia di Xi'an e hanno visitato molti punti panoramici. La provincia dello Shaanxi ha successivamente riportato diverse infezioni, con la Mongolia interna e il Gansu che hanno entrambi segnalato nuovi casi martedì.
An elderly couple who continued to visit tourist sites after testing positive for Covid have become the focus of the country’s latest virus cluster, prompting authorities to undertake a massive contact tracing and testing exercise https://t.co/KY1kcjNXCY
— Bloomberg (@business) October 19, 2021
Sebbene piccolo rispetto ai focolai nella maggior parte dei paesi, il cluster - circa 20 infezioni identificate finora - sottolinea ancora che la sfida al virus è complessa. La variante Delta è ancora presente in tutto il mondo ed è molto aggressiva.
Xi'an, la capitale dello Shaanxi che ospita 13 milioni di persone e sede dell'Esercito di Terracotta, si sta preparando a lanciare test in tutta la città, secondo il Global Times. Ejina, una contea nella Mongolia interna occidentale dove sono state riscontrate ulteriori infezioni, ha deciso di testare tutti i residenti e i visitatori per Covid-19 a partire da martedì. Il rischio è che l'epidemia si diffonda ulteriormente. Un altro caso è stato segnalato martedì nella provincia meridionale cinese di Hunan, a più di 1.000 chilometri di distanza dalle province nordoccidentali, sebbene la persona provenisse dal Gansu.