Vaccino 5-11 anni, allo Spallanzani dosi ai primi 100 bambini: nessuna rezione avversa

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Mercoledì 15 Dicembre 2021, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 11:56

Niente quarantena per i bambini tra i 5 e gli 11 che rientrano in Italia. Lo confermano fonti di governo sottolineando che per loro vale quanto disposto nell'ordinanza del ministero della Salute del 22 ottobre. Per i bimbi tra i 5 e gli 11 anni non è previsto il green pass e dunque chi entra in Italia con i genitori non dovrà fare la quarantena di 5 giorni se i familiari sono vaccinati o guariti dal Covid. L'articolo 8, richiamato in premessa nella nuova ordinanza, dice che «i minori che accompagnano il genitore non sono tenuti a sottoporsi all'isolamento fiduciario se tale obbligo non è imposto al genitore perché in possesso di un certificato di vaccinazione o di un certificato di guarigione».

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Da oggi i vaccini

Intanto oggi sono partite le somministrazioni. Da oggi pomeriggio «sono stati vaccinati 100 bambini» all'Inmi Spallanzani di Roma, «nessuna reazione avversa», sottolinea l'ospedale dove oggi sono partite, primi in Italia, le somministrazioni del vaccino anti-Covid alla fascia 5-11 anni. «L'età media è 6-8 anni», ricorda lo Spallanzani. «I genitori sono stati molto soddisfatti della professionalità del personale e della grande accoglienza.

Una vera festa», conclude l'ospedale.

Locatelli

Nessun rischio per il vaccino sui bambini, neanche a lungo termine. «Il Covid deve fare molta più paura - dice Franco Locatelli, presidente del Consiglio superire di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico per l'emergenza coronavirus, nella giornata in cui partono le vaccinazioni per i  bambini dai 5 agli 11 anni. E con Omicron ci sarà un aumento dei contagi. 

«Il 7% dei bambini contagiati può avere sindrome post-infezione - spiega - Anche tra i piccoli ci sono stati ricoveri e morti. La vaccinazione anti-Covid è importante per proteggere i nostri bambini dal rischio di sviluppare la malattia grave che, seppure raramente, comunque impatta in età pediatrica».

Ma cos'è la sindrome multinfiammatoria sistemica?  «In età pediatrica il Covid si può manifestare con sindrome infiammatoria multisistemica, che si verifica a un'età media di 9 anni. Quasi il 50% dei casi, 45% per essere precisi, vengono a essere diagnosticati nella fascia di età che è da oggi oggetto della vaccinazione anti-Covid, 5-11 anni. Il 70% di questi bambini può arrivare a richiedere un ricovero in terapia intensiva. Lo strumento offerto dal vaccino serve quindi a proteggere anche rispetto a questa sindrome». 

I sintomi

La sintomatologia della sindrome infiammatoria sistemica dei bambini (MIS-C) è connotata da febbre elevata, sintomi gastrointestinali (dolore addominale, nausea e vomito), sofferenza miocardica con insufficienza cardiaca, ipotensione e shock, e alterazioni neurologiche (meningite asettica e encefalite).

Accanto a queste manifestazioni cliniche, molti bambini sviluppano alcuni dei segni e sintomi tipici della malattia di Kawasaki (una nota patologia pediatrica caratterizzata da infiammazione dei vasi sanguigni), in particolare eruzione cutanea, congiuntivite e alterazioni della mucosa delle labbra, oltre a dilatazioni (aneurismi) delle arterie coronarie.

La MIS-C ha spesso decorso minaccioso e richiede una terapia aggressiva, basata sulla infusione di immunoglobuline endovena (trattamento standard della malattia di Kawasaki) e corticosteroidi a dosaggio elevato.

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Morti e ricoveri tra i bambini

Nell'età pediatrica, «secondo le stime dell'Ecdc», Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, «ogni 10mila casi sintomatici per Covid ci sono 65 ospedalizzazioni, 6 ricoveri nelle terapie intensive e, tristemente, un caso di decesso», ha sottolineato Franco Locatelli. 

Il long Covid

Il Long Covid colpisce anche i bambini. «Vi sono evidenze che una percentuale quantificabile secondo alcuni studi nell'ordine del 7% può sviluppare i sintomi prolungati da patologia da Covid 19».

Vaccino e fertilità

Non c'è nessuna interferenza del vaccino anti-Covid sullo sviluppo puberale: «La notizia che circola, e che ha circolato anche durante la campagna vaccinale degli over 12, non è basata su alcuna evidenza scientifica. Non c'è alcuna interferenza con l'asse ormonale. Questo è stato dimostrato ampiamente», ha assicurato Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria (Sip). Nei piccoli 5-11enni vaccinati negli Stati Uniti, dove sono in maggior numero, «si è visto che il tasso di effetti collaterali in questa fascia di età è inferiore rispetto alla fascia di età over 12 - ha evidenziato - Perfino la miocardite, tanto temuta, in questa fascia di età, dopo le due dosi di vaccino, ha una percentuale inferiore rispetto ai più grandi». Secondo dati pubblicati, «le miocarditi come effetto collaterale di Sars-CoV-2» sono risultate «4 volte superiori alla doppia dose di vaccino», conclude Staiano. 

L'appello ai genitori

«Faccio un appello a tutte le famiglie, alle mamme e ai papà dei bambini in questa fascia d'età,  fra i 5 e gli 11 anni - dice ancora Locatelli - Considerate la vaccinazione, sfruttate questa opportunità, parlate col vostro pediatra, vaccinate i vostri bambini. Fatelo per loro, dimostrate quanto bene volete ai vostri bambini conferendo loro il massimo della protezione possibile» contro Covid-19. 

Dove si effettua il vaccino.

«I pediatri vaccineranno o direttamente negli studi, o negli spazi dedicati degli hub vaccinali o in entrambi i luoghi», ha ricordato il presidente della Federazione italiana pediatri (Fimp) Paolo Biasci. Per la presidente della Società italiana di pediatria Annamaria Staiano, «il vaccino è sicuro ed efficace e permette il ritorno a una vita normale».

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