Agenti No vax, le proteste dei colleghi: «Per colpa loro i turni sono massacranti»

Aumenta il malumore tra il personale che ha completato la vaccinazione: "Spesso si comincia alle 7 e si finisce alle 20"

Agenti No vax, le proteste dei colleghi: «Per colpa loro i turni sono massacranti»
di Cristiana Mangani
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Sabato 29 Gennaio 2022, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 01:21

A distanza di poco più di un mese dall'entrata in vigore dell'obbligo vaccinale per forze di polizie e forze armate, il primo effetto più evidente è un grosso aumento del lavoro per i colleghi di commissariati e questure che sono regolarmente vaccinati con la terza dose. A farne le spese sembrano soprattutto loro e da più parti cominciano a sollevarsi le proteste.

Agenti No vax, ira dei colleghi

 

«Le sospensioni annunciate non sono arrivate - spiega un sindacalista - E anzi, ci ritroviamo anche a essere derisi dai colleghi no vax che ci chiamano pecore, ci prendono in giro per esserci vaccinati.

Molti di loro si sono messi in malattia, altri hanno motivato l'assenza con il parente disabile o che ha bisogno di assistenza. E il più delle volte quando andiamo a consegnargli la pratica per la sospensione non si fanno trovare e inventano mille ragioni. La conseguenza è che entriamo a lavorare la mattina alle sette e usciamo la sera alle venti. Quanto può durare così?».

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I DATI
Cifre ufficiali sul personale che manca non ci sono ancora, ma i primi dati parlano di un 2-3% a ufficio che, con le turnazioni normali, è un numero che può creare parecchi problemi. E di fatto li crea, a giudicare dal malumore che regna tra chi è costretto a raddoppiare gli sforzi. In Italia, al momento, sono stimati circa 5.000 poliziotti non vaccinati, almeno 2.000/3.000 si sono vaccinati o hanno prenotato il vaccino dopo l'obbligo. Molti di questi stanno utilizzando tecniche dilatorie per allontanare le conseguenze. E a Roma, in particolare, gli effetti si vedono soprattutto tra gli operativi, tra chi sta sulle volanti. Da sempre mancano almeno 500, 600 operatori a compensazione di quelli che sono andati in pensione negli ultimi 2 anni. In una condizione già difficile, l'assenza di 100-150 no-vax rende la situazione al limite.

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«È un dato di fatto che diversi colleghi abbiano deciso di non sottoporsi alla vaccinazione obbligatoria - dichiara Fabio Conestà, segretario generale del Mosap, Movimento sindacale autonomo di polizia -. Non ritengo di entrare nel merito della loro decisione, perché i motivi sono molteplici. C'è chi ha deciso di non farlo per un principio di autodeterminazione, chi ha paura, chi invece ha delle patologie per le quali ha effettuato personali valutazioni rispetto al rapporto rischio beneficio».
La loro scelta, però, finisce con il pesare sugli altri. «Quanto alle difficoltà dei commissariati - conferma Conestà -, è ovvio che adesso sia più accentuata, anche perché i colleghi in servizio devono indubbiamente coprire, oltre alle carenze già esistenti, anche le assenze di chi, in questo momento, si avvale del diritto dell'aspettativa. Dal canto mio, sento di dire che l'organico è carente, in particolar modo nella Capitale, ancora prima che subentrasse l'obbligo vaccinale. Noi lo abbiamo sempre fatto presente e adesso, con i colleghi impegnati in servizi di controllo del Green pass, la problematica si manifesta in tutta la sua gravità. È sbagliato dire che la sicurezza sia in affanno a causa di chi è in malattia o in aspettativa. La sicurezza era in affanno anche prima e ora lo è ancora di più».
Se non bastasse, nelle ultime settimane, in più occasioni poliziotti, ma anche finanzieri e altri operatori della sicurezza, sono finiti sotto la lente della magistratura per condotte irregolari. A Bologna due agenti no-vax, uno vice capo delle volanti, sono stati indagati per aver creato ritardi negli hub vaccinali. Ed è scattata nei loro confronti l'accusa di interruzione di pubblico servizio.

 


INVITO ALLA PROTESTA
A questi si aggiungono i componenti di un piccolo sindacato di ultradestra, il Les, che stanno chiamando all'insurrezione i loro colleghi. Alla guida c'è il poliziotto Virgilio Rampon che, di recente, ha annunciato che stanno programmando una protesta per marzo prossimo. Le loro riunioni sono veri e propri proclami e si vanno ad aggiungere all'invito delirante arrivato da alcuni no-vax torinesi che hanno chiesto a poliziotti e carabinieri, sospesi dal servizio, di unirsi a loro per costituire una sorta di esercito - tipo baschi blu-, per partecipare a manifestazioni di piazza e creare disordine.

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