Il sapone liquido sorpassa la saponetta: addio tradizione, ma per gli esperti è meglio così

Il sapone liquido sorpassa la saponetta: addio tradizione, ma per gli esperti è meglio così
di Antonio Bonanata
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Venerdì 6 Marzo 2015, 18:43 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 19:47
“Il declino della saponetta”: potrebbe essere il titolo migliore da dare all’analisi sui prodotti per l’igiene delle mani condotta da Mintel, agenzia di
marketing che studia come cambia il mercato globale dei beni di consumo. È quanto risulta, infatti, dalla ricerca sull’acquisto e l’utilizzo della cara, vecchia saponetta che - rispetto ai flaconi di sapone liquido - viene comprata sempre di meno: dal 2013 al 2014 il tasso di coloro che hanno scelto il sapone liquido almeno una volta al mese è salito dal 56 al 62 per cento, un dato non da poco, considerando che si tratta di un intervallo di tempo molto breve (solo un anno).

Parallelamente, la ricerca della Mintel ci dice che il bagno viene ormai visto come un lusso da concedersi nel weekend o in vacanza: mille volte meglio la pratica e sbrigativa doccia.
Oltre un terzo degli adulti usa lavare le mani più spesso di un anno fa, è un altro dei dati che emergono dalla ricerca. E, tra i prodotti per l’igiene del corpo più acquistati nel 2014, troviamo i bagnoschiuma, a conferma ulteriore che la saponetta viene considerata sempre di più come un vezzo da concedersi saltuariamente.

La professoressa Isabelle Szmigin, esperta in comportamenti di consumo presso l’università di Birmingham, commenta che il passaggio dalla saponetta al sapone liquido è «semplicemente un miglioramento». E spiega: «Questo è ciò che chiamiamo innovazione continua, dove la formula di base è la stessa ma il prodotto è migliore. C’è un elemento di igiene, laddove la gente non usa sempre la stessa saponetta, che può diventare secca e molliccia; e ce n’è uno legato alla moda: ci sono molti saponi liquidi esclusivi e costosi: qui entra in gioco il brand e lo status. C’è quindi un vantaggio simbolico e al tempo stesso funzionale nell’uso del sapone liquido».

Gli igienizzanti per le mani, come il gel antibatterico, sono cresciuti in popolarità, con più della metà degli adulti inglesi che ne fa un uso costante, e un terzo che li acquista una volta al mese o più. Particolarmente entusiasti nella cura delle proprie mani, soprattutto i ragazzi nella fascia d’età 16-24 anni (ed è il dato che sorprende di più). Il professor Vincent-Wayne Mitchell, che insegna marketing di consumo alla Business School di Londra, commenta: «Non sono solo le paure più recenti ad averci reso più attenti all’igiene, ma anche anni di epidemie di Sars o malattie che si diffondono attraverso il cibo». Non solo Ebola, quindi, viene da aggiungere.
Per concludere, doccia vs bagno: un adulto su cinque entra in vasca meno frequentemente rispetto a un anno fa; allo stesso tempo, un quarto degli intervistati rivela di fare più docce rispetto al 2013. A contrastare il declino del bagno, ancora una volta, troviamo i ragazzi di età compresa tra i 16 e i 24 anni: un quarto delle loro risposte lo indica come pratica igienica preferibile alla più rapida doccia. Nello stesso range di riferimento, uno su cinque dichiara di fare più bagni rispetto a tre anni fa. Il professor Mitchell spiega: «Nelle nostre febbrili vite, dai tempi strettissimi e sempre più complesse, percepiamo il bagno come un lusso, un modo per rilassarsi piuttosto che per lavarsi, da confinare ai weekend o alle vacanze».