L'idea è quella di mettere questi prodotti nelle stesse condizioni di altri, come frutta e verdura, che non beneficiano dello stesso tipo di riconoscimento del marchio e prodotto. «Imballaggi e confezioni senza immagini aiuteranno tutti a fare la scelta migliore», commenta Tom Kibasi, direttore dell'Ippr, secondo cui vanno adottate anche altre misure, come il bando della pubblicità del junk food e l'estensione delle tasse sulle bibite zuccherate anche ad altri cibi poco salutari.
Al momento il governo inglese non si è pronunciato sulla proposta dei pacchetti senza immagini, ma il dipartimento di Salute e cure sociali è in attesa di avere il riscontro della consulente governativo in materia di salute, che sembra aperta a quest'idea. I dati dall'Australia, primo paese ad introdurre i pacchetti di sigarette senza immagini e pubblicità, mostrano che un quarto del calo dei fumatori si può attribuire a questa misura.
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