Le Nazioni Unite scelgono con regolarità vari temi a cui dedicare un anno. Anzi spesso i temi possono essere anche più di uno. Il 2015 è stato dedicato alle tecnologie legate alla luce, e al suolo e alla necessità di proteggerlo dall’erosione. Il 2014 è stato dedicato alle piccole isole e all’agricoltura familiare. E il 2013 è stato invece l’anno della collaborazione internazionale per la protezione delle risorse idriche, e per la diffusione della quinoa, una pianta originaria del Sudamerica dalle forti proprietà nutritive.
Alle volte queste occasioni vengono usate per portare all’attenzione del mondo gravi ingiustizie, come nel 1981, l’anno che fu dedicato ai disabili, e che mise in moto una nuova sensibilità verso le insormontabili difficoltà che la società poneva sulla strada di questi nostri concittadini. Storici, per le ricadute che hanno avuto in tanti Paesi, sono stati anche il 1979 e il 1993, rispettivamente dedicati ai diritti dei bambini e delle popolazioni indigene.
Fagioli e lenticchie possono sembrare di poca importanza davanti ai temi giganteschi che l’Onu ha posto sul tavolo dei suoi membri nei decenni passati. E tuttavia, Ban Ki moon ha ricordato che allargare e rafforzare la produzione delle leguminose può essere una strada per combattere la fame nel mondo e allo stesso tempo migliorare la condizione della donna.
Le colture di fagioli, fave, ceci, lenticchie assicurano infatti un raccolto con le stesse ricche proprietà nutritive della carne a un costo molto inferiore. La loro resa abbondante, le eccezionali capacità “miglioratrici” che hanno sulla qualità del suolo e la loro facilità di lavorazione sono note da secoli nell’America Latina, in Africa e in Asia. Ma solo di recente la cultura occidentale sta imparando ad apprezzarne la versatilità anche nella cucina “sofisticata”. Con lo slogan “Semi nutrienti per un futuro sostenibile”, l’anno dei legumi intende dunque inserirsi a pieno diritto nel gigantesco sforzo che l’Onu propone al mondo per una crescita che non lasci nessuno indietro e allo stesso tempo non distrugga il pianeta.