Dieta ricca di frutta e verdura migliora in soli due mesi la fertilità

Una dieta ricca di frutta e verdura rende gli spermatozoi sani (e in soli 2 mesi la fertilità migliora)
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Sabato 25 Maggio 2019, 13:59 - Ultimo aggiornamento: 14:30

«Una carenza dietetica di antiossidanti è stata dimostrata strettamente correlata al danno ossidativo sugli spermatozoi e alla frammentazione del Dna spermatico. Questo, aggiunto a stili di vita non corretti e altri fattori di rischio come età, inquinamento ambientale, fumo o alcol, può contribuire a ridurre significativamente la fertilità maschile». Sono le parole di Alessandro Palmieri, presidente Sia e professore dell'Università Federico II di Napoli.

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Bastano, quindi,  due mesi di dieta ricca di frutta e verdura per avere spermatozoi più sani. Lo afferma uno studio presentato al congresso della Società Italiana di Andrologia (Sia) che si chiude oggi a Bari, secondo cui a produrre l'effetto sono gli antiossidanti contenuti nei vegetali. L'indagine è stata condotta su 30 pazienti tra 25 e 40 anni non fumatori con infertilità idiopatica, una delle cause di infertilità maschile in maggiore aumento. Nello studio, coordinato da Giuseppina Peluso, responsabile del Laboratorio di Semiologia-Pma Azienda Ospedaliera di Cosenza, ai pazienti è stata proposta una dieta ricca di antiossidanti.

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«I partecipanti erano mediamente in sovrappeso e abbiamo perciò proposto una dieta ipocalorica con un apporto medio di 1500 calorie al giorno - spiega Peluso - composta per il 25% da proteine e con carboidrati a basso indice glicemico; i prodotti vegetali introdotti nella dieta contenevano soprattutto vitamina C, E, beta-carotene, folati e zinco, per un introito quotidiano fra 800 e 1000 milligrammi di antiossidanti da circa 300 grammi di frutta e vegetali - racconta Peluso -. Dopo due mesi abbiamo osservato che la motilità degli spermatozoi in generale è aumentata dal 10 al 25%, e soprattutto che dopo la dieta è raddoppiata, passando dal 7 al 15%, la motilità progressiva: gli spermatozoi hanno cioè movimenti attivi in cui percorrono una traiettoria rettilinea. Inoltre, abbiamo verificato un miglioramento significativo in termini di frammentazione del Dna: l'indice di frammentazione, che è pari al 7% nei controlli sani ed era del 20% prima della dieta, con l'alimentazione antiossidante è sceso al 12%»

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