Barcellona capitale vegan: al via i "Lunedì senza carne"

Barcellona, una manifestazione dimostrativa di protesta contro il consumo di carne
di Luisa Mosello
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Martedì 5 Aprile 2016, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 14:30

Parla spagnolo la prima città vegan friendly del mondo. E’ Barcellona, finora patria dell’alta cucina sperimentale con il guru dei fornelli Ferran Adria a far da porta bandiera (e vivande), che ora si popone come capitale della cultura vegetariana e vegana globale. Tutto grazie al la  culinario dato dall’amministrazione cittadina che ha indetto il “Lunedì senza carne”. Frutto, è il caso di dirlo, della recente approvazione di una mozione ad hoc del partito Erc, ovvero la sinistra repubblicana di Catalogna. Come ha spiegato uno dei sostenitori della proposta, il consigliere comunale Alfred Bosch «Barcellona mira a diventare un punto di riferimento mondiale in questo ambito e attirare persone che condividono questa sensibilità, anche alla luce delle raccomandazioni Onu di ridurre il consumo di carne».


Ecco allora la capitale catalana, che da sempre fa tendenza in parecchi campi e ha un occhio puntato sul futuro di molti usi e consumi, oltre a proclami teorici offre opportunità concrete. Impegnandosi a diffondere, incoraggiare e informare a tutto tondo i cittadini sull’alimentazione animal-free.  C’era già stato un esperimento in piccolo in Belgio nella cittadina di Ghent, dove le mense pubbliche non servono carne il primo giorno della settimana. Ma Barcellona punta a farlo su scala molto più ampia con una scelta coraggiosa in un Paese che offre prodotti d’alto livello per i carnivori più esigenti come il prosciutto più caro al mondo. 

Accoglie la sfida prima di tutto aderendo a livello cittadino alla campagna internazionale senza fini di  lucro Meat Free Mondays, lanciata da Paul, Mary e Stella McCartney qualche anno fa. “Il lunedì senza carne”, appunto, che punta a sensibilizzare il più possibile sull’impatto dell’alimentazione carnivora sull’ambientale, sul cambiamento climatico.
Per preservare le risorse naturali e migliorare la salute, come sostiene chi segue quello che va al di là di un semplice regime dietetico. Non una scelta radicale ma l’invito  a rinunciare alla carne almeno un giorno alla settimana. Non mancheranno iniziative, nuove guide vegane e vegetariane e app con indicazioni utili su luoghi, centri, ristoranti e negozi che propongono la spesa verde. Se questo provvedimento diventasse operativo anche in Italia, come sarebbe accolto? Agli amanti delle bistecche e dintorni, l’ardua sentenza in punta di forchetta e coltello.
 

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