Il mistero della morte di Nico: testimonianze decisive per scoprire la verità

Il mistero della morte di Nico: testimonianze decisive per scoprire la verità
di Viviana De Vita
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Domenica 8 Aprile 2018, 09:00
Testimonianze, filmati, telefonate e messaggi: si indaga senza sosta per ricostruire gli ultimi concitati istanti che hanno condotto alla morte di Nicola Marra, il 21enne di Chiaia, rinvenuto senza vita lunedì in Albis dopo oltre 24 ore di ricerca, in un dirupo lungo il sentiero che collega la Statale Amalfitana 163 con la «Selva» nella zona alta di Positano, dove è precipitato dopo un volo di 70 metri. I carabinieri della compagnia di Amalfi, diretti dal capitano Roberto Martina, stanno ascoltando tutti gli amici che si trovavano con il giovane all'interno del «Music on the Rocks» la notte di sabato santo, poche ore prima che si consumasse la tragedia.

Se infatti dai primi risultati dell'esame autoptico eseguito dal medico legale, il professore Pietro Tarsitano, appare abbastanza evidente che si sia trattato di un drammatico incidente, resta da chiarire cosa abbia spinto il giovane, che dopo avere assunto alcolici si trovava in evidente stato di alterazione, ad allontanarsi dagli amici proseguendo da solo, nel cuore della notte, verso il sentiero che porta al cimitero vecchio. L'avvocato Mario Carnielli, amico e legale della famiglia Marra, parla di un «buco da colmare», sostenendo che solo chi era con il giovane quella maledetta sera, può forse essere in grado di spiegare quello che è accaduto durante la notte tra sabato e domenica di Pasqua. Nicola, con tutta probabilità, aveva litigato con qualcuno e l'episodio doveva averlo molto turbato: chi lo conosce sa che non si sarebbe mai avventurato da solo lungo un sentiero pericoloso piantando in asso le amiche che sarebbero dovute rientrare a Napoli con lui.
 
Erano quasi le 4 del mattino quando il 21enne, seguito a distanza da un'amica che lo ha poi perso di vista, ha imboccato la strada che lo ha condotto alla morte. Sono le immagini registrate dalle telecamere a ricostruire parte del percorso compiuto da Nicola. Quando è uscito dal Music on the Rocks, il giovane - stando al racconto delle due amiche che erano in macchina con lui - era in evidente stato di alterazione. Non trovava il tagliando per ritirare il proprio cappotto al guardaroba e neanche il telefonino. Aveva anche perso le chiavi dell'auto per poi ritrovarle. Era furibondo, ha lasciato le due ragazze fuori al locale e ha iniziato a risalire dirigendosi verso il centro di Positano per arrivare alla propria auto parcheggiata sull'Amalfitana. Le immagini delle telecamere documentano la scena in cui Nicola apre l'auto, entra nell'abitacolo, esce, richiude la vettura, si toglie la camicia, la mette tra i denti e inizia a salire la stradina di montagna.

In Piazza dei Mulini le telecamere lo riprendono alle 4.17 completamente da solo. Poi di lui si perdono le tracce: gli inquirenti hanno ricostruito la sua salita lungo le scale di Via Kempff, dove è stata ritrovata la sua camicia. Una zona impervia e senza illuminazione dove la strada si trasforma in un sentiero che sovrasta il vallone Fiumiciello. È qui che il ragazzo sarebbe scivolato precipitando in un burrone dopo un volo di 70 metri. Si attendono ora i risultati completi dell'autopsia e gli esiti degli esami istologici ma forse solo il confronto tra le testimonianze rese da chi era con lui quella tragica notte, potrà fornire qualche risposta ai tanti interrogativi della famiglia che ha sostenuto da subito che il ragazzo è stato lasciato da solo.
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